Al Teatro Arca’s di via Veterinaria va in scena stasera l’ultimo incontro, dei nove programmati, dello spettacolo “Lisistrata ovvero ‘O sciopero ‘de mugliere”, regia di Marcello Raimondi. (Si prospettano però delle ulteriori repliche)
In scena attori di grande impatto scenico come Marcello Raimondi, Patrizia Masiello, Alberto Pagliarulo, Enzo Santoro, Federica Totaro e Anita Laudando, che hanno la capacità di intrattenere e di far appassionare chi assiste alla pièce alla vicenda di Lisistrata (colei che sciogli gli eserciti). Divertentissima la scenetta postparabatica che vede la protagonista impegnata a neutralizzare le scuse messe in atto dalle donne per provare a riunirsi di nascosto ai loro uomini, così come esilaranti sono i vari duetti che si susseguono. Il dialetto napoletano, che rende poi ancora più incisive e colorite le battute, l’accuratezza dei costumi e della scenografia, portano il pubblico ad un’identificazione che si traduce in fragorose risate.
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Ispirato dalla più famosa “Lisistrata”, scritta da Aristofane ” ‘ O sciopero ‘de mugliere” è una riscrittura in napoletano che ripropone lo sciopero sessuale organizzato da parte delle donne Spartane ed Ateniesi e capeggiato da Lisistrata nei confronti dei belligeranti consorti. La nostra storia si svolge in tempi assai più vicini ai nostri, in un non ben precisato paesino di montagna campano e sempre per sedare la foia di belligerare degli uomini del posto. Come la protagonista del testo più famoso, anche la nostra protagonista ha per nome Lisistrata .
Lei, come la sua più famosa omonima , stanca delle continue guerre tra le famiglie del paese e non riuscendo in alcun modo a fare ragionare i loro uomini affinché terminino le lotte, organizza uno sciopero sessuale da parte di tutte le donne del paese, che per non cadere in tentazione si chiudono nel convento del paese; perché come dice Lisistrata : pure a nuie ce piace ‘o vino co’ ‘a neve. E ovvio, alla fine gli uomini verranno a miti consigli e la pace sarà riportata nelle famiglie del paese, che scopriranno di avere combattuto per anni per dei futili motivi e che nulla è più importante della pace in una società.
