Davvero incisive le parole di Papa Francesco durante la preghiera dell’Angelus di ieri in piazza San Pietro. Il suo è stato un monito rivolto a tutti i cristiani, invitandoli a porre attenzione alle “strade che il mondo sempre propone promettendo grandi successi”. Queste sono le strade che ci conducono verso “l’avidità di possesso, la gloria umana, la strumentalizzazione di Dio”. “Sono strade per ingannarci”,
Il cammino dell’avidità
Gesù, ci ricorda il Papa, ha subito per ben tre volte la tentazione da parte del maligno, il quale con la sua prima azione “lo invita a trasformare una pietra in pane”. “È sempre questa la logica insidiosa del diavolo”.
Egli parte dal naturale e legittimo bisogno di nutrirsi, di vivere, di realizzarsi, di essere felici, per spingerci a credere che tutto ciò è possibile senza Dio, anzi, persino contro di Lui.
A questa provocazione Gesù ci mette in guardia, avvisandoci di porre tutta la nostra fiducia nella provvidenza del Padre, “Non di solo pane vivrà l’uomo”.
Attenzione alla gloria umana
La seconda tentazione la compie mostrando al Cristo i regni della terra. Anche questa volta, la prontezza e la determinazione di Gesù, lo scalza: “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai”.
Si può perdere ogni dignità personale, ci si lascia corrompere dagli idoli del denaro, del successo e del potere, pur di raggiungere la propria autoaffermazione. E si gusta l’ebbrezza di una gioia vuota che ben presto svanisce.
Non strumentalizzare Dio
Con l’ultima tentazione, il diavolo conduce Gesù sul punto più alto del tempio di Gerusalemme e “lo invita a buttarsi giù, per manifestare in maniera spettacolare la sua potenza divina”. “Gesù oppone di nuovo la ferma decisione di rimanere umile e fiducioso di fronte al Padre”.
Così Gesù respinge la tentazione forse più sottile: quella di voler “tirare Dio dalla nostra parte”, chiedendogli grazie che in realtà servono a soddisfare il nostro orgoglio.
Gesù, affrontando in prima persona queste prove, vince per tre volte la tentazione per aderire pienamente al progetto del Padre. E ci indica i rimedi: la vita interiore, la fede in Dio, la certezza del suo amore, la certezza che Dio ci ama, che è Padre, e con questa certezza vinceremo ogni tentazione. Ma c’è una cosa, su cui vorrei attirare l’attenzione, una cosa interessante. Gesù nel rispondere al tentatore non entra in dialogo, ma risponde alle tre sfide soltanto con la Parola di Dio. Questo ci insegna che con il diavolo non si dialoga, non si deve dialogare, soltanto gli si risponde con la Parola di Dio. Approfittiamo dunque della Quaresima, come di un tempo privilegiato per purificarci, per sperimentare la consolante presenza di Dio nella nostra vita.