CASERTA. Alle droghe della movida prendono parte i minorenni ma “Divertirsi non vuol dire sballarsi”

 di Alessandro Fedele

CASERTA – Quale giorno migliore dell’edizione del sabato per parlare della famosissima movida casertana. Ma questa volta il racconto non è un fatto di cronaca nera, si tratta di un caso grave di cattiva gestione e soprattutto di mancanza di controlli oltre che di perdita del buon senso. È infatti noto a tutti, nessuno escluso, che il sabato sera a Caserta minorenni, anche al di sotto dei sedici anni, consumano alcolici e droghe.
A testimonianza del fatto ci sono anche alcuni imprenditori e baristi più responsabili di altri. Uno di questi è il proprietario di un frequentatissimo club sito in via Mazzocchi. Il titolare, appena 30enne, stanco di sopportare la visone di tali fatti ha denunciato sui social la situazione in cui versa la via sopra riportata, ma sappiamo bene che è solo una delle tante strade casertane con questa pecca.
Per contrastare il fenomeno dei minorenni alcolizzati e drogati esistono leggi chiare e severe a riguardo.
In tutta franchezza possiamo dire che è una vera e propria indecenza. Spesso nessuno vuole ricordarlo ma i così detti “spinelli” sono droghe a tutti gli effetti. “Il sabato via Mazzocchi diventa stracolma di ragazzini minorenni – ha detto il 30enne imprenditore – ai quali vengono somministrate bevande alcoliche, birre, shot, bottiglie di prosecco e chi più ne ha più ne metta, senza contare l’uso di sostanze stupefacenti che si respirano nell’aria”.
Chiaramente, ci ha fatto notare lo stesso commerciante, quando arriva un cliente non partecipante alla movida la prima cosa che fa sentendosi soffocare dall’odore della marijuana è scappare via, lasciando i poveri commercianti onesti senza clienti.
“Tutto questo – ha continuato il commerciante casertano – riduce il passaggio delle persone adulte che inevitabilmente evitano di transitare in tale strada proprio di sabato, cioè quando dovremmo fare cassa per poter ottemperare alle spese che comporta un’attività commerciale”. 
Effettivamente, ed è inutile negarlo, un solo caso su migliaia viene fermato dalle forze dell’ordine, indistintamente dal corpo di appartenenza. Probabilmente, però, a rovinare il sabato sera non è la movida ma i troppi rari controlli sull’uso e la vendita di sostanze vietate, in modo particolare ai minorenni.
Con questa storia non vogliamo di certo che si smetta di fare movida, anzi, si cerca, come fanno alcuni onesti commercianti, di incentivarla con attività tranquille e civili, perché divertirsi non vuol dire sballarsi e ubriacarsi.
Ma se proprio si sente la necessità di ricorrere a queste usanze a dir poco incivili sarebbe il caso di andarlo a fare da qualche altra parte.