Caserta, autobus vecchi ed obsoleti maglia nera in Campania

Lo scorso anno, il parco circolante di autocarri merci
in Italia ha raggiunto le 4.221.718 unità. La quasi totalità di questi sono alimentati a gasolio (91,6%); i rimanenti sono a benzina (4,6%), a metano (2,2%), a benzina e gas liquido (1,2%), ibridi ed elettrici (0,1% ognuno). La Campania segue i valori medi nazionali con una preponderanza netta di gasolio (91,14%), seguita dal
benzina (che sfiora il 6%). Sotto il 2% metano e benzina e gas liquido e sotto lo 0,1% elettrico e ibrido.
L’ibrido è diffuso con uno 0,1% in tutte le province, compresa Benevento, dove però
si azzera l’elettrico.
Il parco autobus nel nostro Paese registra nel 2020
99.883 unità. Anche in questo contesto la maggioranza dei mezzi in circolazione sono a gasolio (93,7%), seguiti però dal metano (4,8%).
Sotto l’1% rimangono l’elettrico, il benzina, benzina e gas liquido e l’ibrido.
Anche in Campania la quasi totalità degli autobus sono a gasolio (95,8%), con una piccola percentuale di mezzi a metano (2,7%). Benzina, benzina e gas liquido ed elettrico non superano l’1% mentre l’alimentazione ibrida non è presente
. Le uniche due province che rilevano una quota, seppur irrisoria, di autobus elettrici sono Caserta e Napoli (rispettivamente 0,6% 0,3%).
Oltre la metà degli autobus ha più di vent’anni
La fascia di anzianità maggiormente rappresentata all’interno del parco circolante italiano di mezzi pesanti per il
trasporto merci è quella da 10 a 15 anni (18,9%), seguita dai 15-20 anni (17,9%) e
20-30 anni (15,7%). Inversa la classifica campana che vede come preponderante la fascia 20-30 (19,2%) seguita da quella 15-20 (18,7%) e da 10-15 (17,7%). Molto alta la quota di autocarri di oltre 30 anni (16%) di oltre 40 (8,3%), specie se confrontata con i mezzi di massimo 5 anni che rimangono al 10%.
Questi ultimi scendono a 9,2% nella provincia di Caserta, dove salgono a
24,3% i veicoli ultratrentennali .
Considerando il parco autobus nel nostro Paese, emerge che quelli più recenti (da 0 a 5 anni)
sono il 19,4% del totale, mentre quelli più vecchi, di oltre 20 anni, il 25,7%. Nella fascia intermedia da 5 a 20 anni, si colloca la maggior parte del parco circolante. Stesso schema, ma con numeri un po’ più preoccupanti, in Campania, dove i mezzi più recenti scendono a quota 12,5%, mentre quelli
più anziani salgono oltre il 43%.
Nella classifica provinciale, Caserta è quella con meno
autobus di massimo 5 anni (5,7%) e quella con più veicoli ultraventennali (58,6%).
Caserta provincia con mezzi più inquinanti. Dall’analisi della categoria Euro dei mezzi pesanti per trasporto merci
in circolazione a livello nazionale emerge un’importante presenza di veicoli molto recenti (Euro 5 ed Euro 6), che
corrisponde al 31,8% del totale; ciò nonostante, quelli più vecchi (Euro 0, Euro 1 ed Euro 2) continuano a coprire una quota superiore (33,3%). In Campania la classe ambientale più diffusa è
l’Euro 0, con ben il 26%, e, sommandola alle categorie più datate si raggiunge il 47,7%. Le  categorie più giovani Euro 5 e 6 si fermano invece al 18,8%. Caserta in testa alla lista con il 49% di classi inquinanti, presenta solo un 17% di categorie recenti
In Italia la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 38,2%.
Vi è però ancora in circolazione un’ampia quota di categorie più vecchie, ed Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 arrivano al 38,6% del totale. In Campania la percentuale di Euro 5 e 6 arriva al 23,6%, scontrandosi ancora una volta con un duro 27,2% della classe 0, e un 49,3% di quelle più obsolete (Euro 0,1 e 2).
Caserta ancora una volta si posiziona in testa alla classifica per numero di
Euro 0 (32,1%) e classi emissive datate (66,7% per Euro 0,1 e 2). La provincia presenta
anche il numero più basso di Euro 5 e 6, al 9,9%.
Considerando categoria euro e anzianità, l’Italia è spaccata in due: il parco circolante è più giovane nelle regioni del Nord e del Centro mentre è più datato nelle regioni del Sud Italia.
La circolazione di mezzi di trasporto vecchi e con classi ambientali datate peggiora sensibilmente
la situazione delle emissioni nell’ambiente e la sicurezza della circolazione, e pone l’accento sulla necessità di accelerare il ricambio di questi mezzi con altri più nuovi, sicuri e meno inquinanti, perché dotati di tecnologie recenti.