CASERTA. I DOCENTI IMMOBILIZZATI CHIEDONO UN PIANO DI RIENTRO IN PROVINCIA SUI POSTI DI SOSTEGNO

In data 22 agosto 2017 ,  si è tenuta presso l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania una manifestazione indetta dall’Unione Docenti napoletani Immobilizzati (che rappresenta i docenti di ruolo di tutte le classi di concorso della regione Campania che ricoprono il ruolo nelle regioni del centro-nord) per chiedere di ricongiungersi alle proprie famiglie attraverso le Assegnazioni Provvisorie dei posti in deroga sul sostegno, ovviamente sempre in subordine agli specializzati.

Altresì, si è chiesto di predisporre un Piano di Rientro nella propria Regione che sia introdotto all’interno del Piano Inclusivo per il Sud in discussione attualmente al Governo.

A Caserta, intanto, si e’ costituito il Comitato ” IMMOBILIZZATI CASERTA “, composto, cioe’, da tutti quei docenti che sono stati costretti a trasferirsi.   Si tratta,  nella nostra provincia , di  centinaia di docenti  entrati in ruolo con la Fascia C ai sensi della legge 107/ 2015 , inseriti nelle graduatorie  ad esaurimento e che continuano a lavorare nelle scuole  del Nord e del Centro- Italia.

Tali docenti hanno deciso di partecipare a questa manifestazione perché non si sono sentiti (in fase di contrattazione del CCNI) e tuttora non si sentono tutelati a dovere dai sindacati.

” Noi Docenti Casertani – e’ scritto nel Documento Immobilizzati Caserta –  chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Istruzione e ai  massimi esponenti  del decentramento amministrativo di porre rimedio all’enorme disagio sociale  e alle violazioni di diritto che la legge 107 ha creato nei nostri confronti”.

Un algoritmo, dunque, che ha spedito moltissimi Casertani  in citta’ come Genova, Venezia, Padova , Milano, Udine, e quant’altro.

Anche la  dott.ssa Luisa Franzese  – Ufficio Scolastico Regionale della Campania –  si è impegnata a trasmettere il documento  al MIUR, nella persona della Ministra Valeria Fedeli.

I Docenti Immobilizzati  chiedono un Piano di Rientro nelle proprie Regioni che sia introdotto all’interno del Piano Inclusivo per il Sud in discussione attualmente al  Governo.

Tale soluzione potrebbe partire dal reale ampliamento dell’organico di diritto con la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto sul sostegno, visto che il criterio sul quale si basa il calcolo amministrativo (un docente ogni due allievi) è chiaramente lontano dalla realtà, poiché oramai da anni vengono attivate migliaia di cattedre in deroga che in realtà sono cattedre stabili.

L’attuazione del citato Piano di rientro renderebbe concreto quanto stabilito nella deroga sul sostegno che sancisce il limite massimo di 20 allievi in ogni sezione/classe in presenza di almeno un alunno con disabilità grave, perché oltre tale limite, è ovvio, che la classe debba essere sdoppiata.