di Alessandro Fedele
CASERTA – Sono iniziate a partire dal 2013, con Decreto Presidenziale n. 115, le attività di riordino delle Scuole e degli Istituti per ciascuna Forza Armata.
In tale programma rientra anche la Provincia di Caserta e la Città Capoluogo, che, in quanto sedi militari, subiranno diversi cambiamenti per gestire le spese eccessive dello Stato, come motivato dalla Corte dei conti. “Con il riordinamento delle scuole militari sarà evitata – scrive la Suprema Corte – la duplicazione di funzioni e sarà perseguita l’ottimizzazione dell’allocazione e dell’impiego delle relative risorse”.
Le indagini svolte hanno permesso di evidenziare che gli interventi di riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture per la formazione e l’addestramento delle Forze Armate e del Ministero della Difesa sono state applicate dal d. l. 28 febbraio 2014 n. 7.
Le ragioni finanziarie sono la causa di queste misure drastiche. Alcune relazioni tecniche hanno rinviato a consuntivo la quantificazione dei risparmi conseguenti all’opera di razionalizzazione, dopodiché la relazione tecnica ha stimato risparmi minimi annui, con riferimento ai soli costi di gestione.
Tutte le forze armate interessate alla soppressione di strutture formative hanno dimostrato, con i dati forniti, le particolari minori esigenze di spesa conseguenti all’attuazione degli interventi previsti sul riordinamento, confermando anche il raggiungimento dell’obiettivo finanziario. È dunque emerso che nel 2015 le reali spese complessive per la formazione delle forze armate ammontavano a 1.254.507,00 euro, mentre nel 2016 si è verificato un aumento di 1.520.537,00 euro, circa l’1,30% in più rispetto all’anno precedente.
Secondo i dati trasmessi dal Ministero della Difesa alla Corte dei conti in Italia ci sono 24.000 militari distribuiti su ogni centro di formazione e che potrebbero elevarsi, ancora secondo il Ministero, a 26.000 unità, distribuibili su 45 scuole ed istituti. Per ognuno di questi militari, sempre in seguito alle indagini della Suprema Corte, è emerso che nel 2016 ogni frequentatore degli istituti di formazione militare basica è costato allo Stato 23.000 euro; invece, ogni militare addestrato in strutture normalmente non dedicate alla formazione è costato 11.800 euro.
Le spese di funzionamento delle strutture militari sono sicuramente inferiori rispetto alle spese pro capite sui singoli militari. Dai bilanci si evince che solo nel 2016 sono stati risparmiati 7.492.748,75 euro.
Tuttavia la riorganizzazione dei comparti militari è regolamentata dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 115/2013, con il quale si definiscono modi e termini per la riorganizzazione e soppressione delle scuole militari in Italia. Si specifica soprattutto che per “riorganizzazione” si intende l’accentramento presso altri organismi della Difesa; per “soppressione”, invece, si intende ridefinizione per altra missione.
Sulla questione è intervenuto il Rapp. Naz. Specialisti Marco Cicala il quale ha dichiarato che la Scuola Specialisti dell’Aeronautica di Caserta si sta riorganizzando nella sua mission. Già da quest’anno è Scuola di Formazione Interforze e, poiché secondo la Corte dei Conti troppo scuole militari non possono esistere, si è ricorsi ad accorpare le funzioni per ottenere corsi di formazione con più Corpi della Difesa. “La Scuola Specialisti di Caserta – ha detto Cicala – rimane a in città; anzi essa è pronta ad ospitare la formazione di altre Forze Armate, ovvero Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato”.
Rimangono però le parole della Delibera della Corte dei Conti che , nel capitolo IV “Prospettive del Sistema di Formazione e Addestramento della Difesa” punto 3, stabilisce che, poiché più di un corpo militare svolge gli stessi addestramenti in sedi separate, è possibile razionalizzare ad una sola sede di addestramento, e, per questo motivo, il recente varo dell’operazione “Albatros”, messa a punto dall’Aeronautica Militare, servirà a creare un unico polo di eccellenza formativa per i militari fino al grado di maresciallo, ma in un arco temporale fra il 2018 e il 2024.
Con questa operazione di riduzione delle infrastrutture militari di addestramento, sarà possibile, dopo che alcune caserme saranno svuotate e ne verranno trasferiti i militari, usufruire delle stesse strutture per la formazione interforze e permettere allo stesso tempo che gli edifici vengano manutenuti.
In sintesi, in primo luogo saranno mantenute per un breve periodo le funzioni della Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare di Caserta dopodiché verranno rilocati i corsi dedicati a sergenti e volontari da Caserta a Viterbo.
Oltre a Caserta anche Maddaloni e Capua hanno subito delle modifiche. Nel 2013 e nel 2014 sono state trasferiti in altra sede il 17° Reggimento addestramento volontari dell’Esercito con sede naturale a Capua, che costituiva per lo Stato spese all’anno pari a 16.564.641,00 euro, e poi la Scuola commissariato dell’Esercito di Maddaloni che per lo Stato era una spesa di ben 18.039.922,00 euro.
A questo punto, non sembra essere ancora chiaro il futuro della Scuola Specialisti Aeronautica Militare e, quindi, il futuro militare della città di Caserta : se si dovesse dare applicazione alla deliberazione della Corte dei Conti del 18 dicembre 2017 n.17/2017/G, l’Aeronautica Militare dovrebbe essere completamente trasferita a partire dal 2024.
Qualora ciò accadesse , Caserta si troverebbe di fronte all’ennesima evaporazione di un simbolo importante della sua storia . Ancora uno scippo, ancora uno sfregio a una terra che invoca ad oltranza dignità e rispetto.