Consigliere Donisi: “Caserta non può perdere altro verde”
CASERTA – La città che prossimamente si ritroverà senza nemmeno un albero è proprio Caserta. Il Comune si sarebbe trovato difronte ad un dilemma: spendere 83mila euro e come farlo.
I fondi di bilancio serviranno a salvaguardare l’incolumità delle persone, il problema è il modo in cui verrà fatto. Sulla questione si sono espressi quasi tutti i politici casertani, ma vediamo bene con ordine come si sono svolti i fatti.
160 alberi secolari divisi per tre ditte
Il Dirigente comunale preposto nelle ultime settimane ha disposto l’abbattimento di ben 160 alberi. La motivazione espressa è quella di dover provvedere alla riparazione delle strade e alla rimozione di alcune di quelle piante secche e morte.
Gli alberi interessati sarebbero delle grevillee australiane, dei pini e quelle poche palma rimaste portate da Mussolini in Italia solo per i casertani. Le zone interessate, dunque, dove sono distribuite le piante in questione sono: Corso Trieste, via Roma, via Battisti, piazza Vanvitelli, Tuoro nella zona di parco Primavera, via delle Querce e vicolo Abbagnano a Falciano nell’area del parco degli Aranci nella 167.
Ciò che lascia stupiti è la scelta, da parte della Dirigenza comunale, di affidare a tre ditte diverse, la Verde Golfo sas di Melito, la Urbania arredo srl di San Nicola la Strada e la Eurogarden srl sempre di Melito, il compito di abbattere gli arbusti e ripulire le strade. Ad tutte e tre le ditte il compenso si aggirerebbe intorno a più di 27mila euro: il totale raggiungerebbe, infatti, esattamente gli 83mila euro del bilancio.
Cosa ne pensano i Politici?
Matteo Donisi, Consigliere comunale di maggioranza, sui social ha manifestato il suo dissenso scrivendo: “Parliamoci chiaro, questa cosa degli alberi, così, non esiste. Il dirigente – spiega Donisi – decide l’abbattimento di alberi pericolosi per l’incolumità dei cittadini”.
Poiché, come sottolinea anche il Consigliere Donisi, si tratterebbe per il Dirigente di alberi morti che rischiano di cadere e di alberi le cui radici fanno inciampare vecchiette e sbandare automobili, anche le associazioni ambientaliste hanno espresso il loro dissenso, spiegando che la risoluzione del problema può avvenire tranquillamente in altro modo.
“Una cosa giusta – afferma Matteo Donisi – la tragedia di Napoli non deve ripetersi, l’incolumità delle persone va tutelata. Poi però – ha continuato – c’è un tema non meno importante: Caserta non può perdere altro verde”.
Non si abbatte per ripiantare
Bisognerebbe procedere piantando un’albero per ogni albero abbattuto, così da sostituire e non sottrarre verde alla Città di Caserta e infatti secondo Francesco Apperti la cosa migliore sarebbe quella di piantare alberi più giovani per valorizzare ancora di più la Città, oggi meta di grande turismo.
Ad occuparsi ora della faccenda sono soltanto gli uffici preposti, uniche menti di questo sfacelo. Inoltre, sorge il dubbio se sia stata prevista in bilancio anche la spesa per il mantenimento di tutte le parti verdi della città e secondo Donisi ad oggi il Comune riesce a mantenere le aiuole e le siepi sotto i 10 cm di altezza, rispetto agli 80 cm del periodo commissariamento.
Gli alberi, elemento centrale della discussione, invece, presenterebbero maggiori difficoltà di gestione, a partire dai costi e a finire con la capacità dei tecnici nel verificare la reale condizione degli arbusti secolari e meno longevi della Città.