“Conversazioni sul cinema” presso il Macrì di Sant’Arpino

A cura del collettivo “Immagine del tempo”

Il collettivo “L’immagine del tempo” presenta un altro ciclo del consueto appuntamento infrasettimanale dedicato alle “Conversazioni sul cinema”. Questo nuovo ciclo intende sviscerare il rapporto tra la natura e il male, fra la pesanteur e la grâce (Simone Weil), attraverso lo sguardo di quattro differenti cineasti: Miyazaki, Malick, Kawase e Piavoli.
In “The tree of life” di Malick si parla di due vie: la via della natura e la via della grazia. Questa dicotomia non designa soltanto la contrapposizione tra il regno dell’uomo e quello del divino, ma tra il regno della necessità meccanica e quello della libertà umana. La Weil e Schopenhauer, in maniera diversa, si riferiscono alla dialettica fra questi due vie dell’essere come alla dialettica stessa che intride di sé la Vita nella sua totalità. Tutti e quattro i cineasti, esplicitamente o meno, hanno rappresentato visivamente questo perno concettuale ed esistenziale. Attraverso di loro affronteremo le seguenti domande: la natura è matrigna (Leopardi) o Mater? Se la Natura è lo Spirito visibile (Schelling), perché c’è il male? È possibile salvare la natura dall’egoismo prometeico dell’uomo contemporaneo?
Il film di Giovedì 22, alle ore 21,15, presso il Caffè letterario Macrì di Sant’Arpino (CE), non è solo un capolavoro estetico e registico, ma un capolavoro esistenziale. Si tratta di “The thin red Line” di Malick, il più atipico war movie che si possa vedere. Un inno alla divinità sepolta nel cuore della contraddizione naturale, un inno allo splendore che resiste anche nell’orrore della guerra.