Costagliola: ” La manutenzione del territorio è l’unico intervento sostenibile per la lotta agli incendi boschivi”

I disastrosi incendi di questi giorni che si sono verificati nel parco del Vesuvio aprono ad uno spunto di riflessione, dichiara Ciro Costagliola, presidente dell’IRVAT che puntualmente e periodicamente riproponiamo: le condizioni di scarsa manutenzione dei territori agroforestali pongono gli stessi in una condizione di vulnerabilità e di pericolo con la conseguenza che un incendio boschivo provoca danni che potrebbero essere evitati. Gli incendi boschivi, i dissesti idrogeologici, il degrado del paesaggio, sono sempre collegati ad una scarsa manutenzione ordinaria e straordinaria ed all’abbandono del territorio.
È sempre più urgente che il settore agroforestale sia sostenuto dalla collettività con incentivi volti a migliorare la qualità della vita di quanti abbandonano il comparto in cerca di lavori più remunerativi e meno gravosi. Il mancato presidio delle popolazioni rurali in territori tradizionalmente svantaggiati determina un naturale e progressivo degrado con conseguenze visibili a breve e lungo termine.
L’uso delle risorse agroforestali è strettamente connesso al presidio del territorio: la difesa dei suoli, la tutela del paesaggio, la conservazione della cultura rurale e la presa di coscienza che le risorse naturali sono per loro natura esauribili, impone un concreto cambio di tendenza. Sono necessari interventi costanti di manutenzione con la pulizia del sottobosco, la realizzazione e manutenzione di fasce tagliafuoco, la manutenzione degli stradelli forestali, la regimazione idraulica delle acque meteoriche la realizzazione di opere di protezione con l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica che garantisce uno scarso impatto ambientale unitamente ad una efficacia sui risultati che si vogliono ottenere.
In conseguenza degli incendi boschivi, sottolinea l’agronomo, una importante superficie del patrimonio forestale sta scomparendo con danni diretti ed indiretti. Le risorse, ben impiegate nella manutenzione ordinaria porterebbero ad una economia di quegli interventi straordinari che si attuano in caso di disastri. Pertanto è necessario intervenire con strumenti di pianificazione, gestione e controllo del territorio, validi per il recupero delle aree a rischio. La tutela del territorio, va quindi intesa come investimento a lungo termine.
Si rileva la mancanza di uno strumento istituzionale che consenta il collegamento e la concertazione delle attività di difesa del territorio fra tutti gli enti e gli organismi che operano in questo settore: l’incertezza dei flussi delle risorse ed il quadro normativo sulle competenze degli enti territoriali, non contribuiscono a dare stabilità ed incisività alle azioni necessarie.
La manutenzione del territorio, in definitiva, va intesa come un’opera di lenta esecuzione, faticosa, che non produce risultati immediati che tuttavia deve essere realizzata senza esitazioni, con tenacia e continuità, nell’interesse di tutti, non solo nei momenti di emergenza.