Il Manifesto SMART MEAT 2030 per la sostenibilità digitale, siglato oggi in Senato, presentato durante la conferenza stampa per la presentazione del Rapporto “La transizione digitale delle filiere italiane della carne” su iniziativa del Senatore Antonio De Poli in collaborazione con la Fondazione per la Sostenibilità Digitale, prevede dieci punti per sostenere le aziende del settore zootecnico verso gli obiettivi europei 2030 di sostenibilità.
SMART MEAT 2030 è un’associazione che riunisce le principali sigle dei produttori di carni e salumi in Italia, ed è nata per sostenere le aziende del settore zootecnico italiano nel loro percorso verso gli obiettivi europei 2030 di sostenibilità,
Gli ultimi dati Istat su innovazione e digitalizzazione tratteggiano una situazione ricca di luci e ombre: in totale poco più del 15% delle aziende zootecniche è digitalizzata, percentuale che sale al 71,6% per quelle più grandi che superano il centinaio di capi adulti.
Gli ostacoli che limitano la diffusione della digita digitalizzazione delle aziende zootecniche sono: la mancanza di infrastrutture pervasive, la scarsa diffusione nel settore di una cultura orientata al digitale e la difficoltà di gestire un processo di cambiamento che per essere efficace deve toccare tutti gli anelli di una catena del valore complessa e multiforme.
Secondo il professor Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, “È di fondamentale importanza che si comprenda il ruolo profondamente trasformativo della digitalizzazione in una filiera complessa come quella della carne. Ragionare in termini di sostenibilità vuol dire ragionare in termini sistemici: ciò comporta da una parte la possibilità di ottimizzare il rapporto di efficienza/efficacia degli allevamenti, dall’altra però il fatto che all’aumento dell’efficienza aumenta anche la complessità per gli attori della filiera. Per gestire questo aumento di complessità servono strumenti digitali. E cultura diffusa per utilizzarli. Ma utilizzandoli ci si rende conto che rappresentano non solo una grande opportunità per la sostenibilità economica e sociale degli allevamenti, ma anche uno strumento imprescindibile per migliorarne la sostenibilità ambientale”. E conclude Epifani “senza contare gli impatti di tecnologie come l’AI, i Big Data, l’IoT sul benessere animale, che deve essere una delle priorità nella costruzione di un ecosistema digitale di filiera realmente sostenibile”.