La Notte del Riscatto e della Creatività

Moda che cura, arte che riscatta

Casavatore – Quella andata in scena presso la Biblioteca Biagio Perrotta non è stata una semplice sfilata di moda, ma la conclusione emozionante di un percorso di rinascita: il progetto Sartoria, promosso dalla S.I.R. – Struttura Intermedia Residenziale Psichiatrica di Arzano. Un momento capace di trasformare la creatività in terapia, la fragilità in risorsa, l’arte in strumento di inclusione. Sabato 27 settembre, alle ore 20.00, lo spazio aperto della Biblioteca è stato trasformato in un luogo sospeso tra sogno e realtà: luci soffuse, ghirlande delicate, oggetti scenici che invitavano alla bellezza. Nell’aria, ancora calda d’estate, si respirava attesa, mentre un leggero sottofondo musicale accompagnava le voci del pubblico. A rendere possibile tutto questo, il sostegno del Consorzio Italia, di Elleuno e il patrocinio del Comune di Casavatore, presenti il presidente del consiglio di Casavatore Alessandro Sorrentino e l’Assessore Vincenza Esposito. L’organizzazione, firmata da Projecta, ha trovato nelle operatrici Giovanna, Tonia e Vanna le sue colonne portanti: energia, dedizione e cuore. La S.I.R., da sempre impegnata nella tutela della salute mentale, con questa iniziativa ha voluto celebrare il talento dei suoi ospiti, offrendo loro strumenti concreti per reinserirsi nella vita quotidiana e nel lavoro. Il culmine è arrivato con la sfilata, coordinata da Rosalba Carandente, Miss Rocchetta 2024. In passerella non c’erano modelle qualsiasi, ma gli stessi sarti, i loro amici, i loro sostenitori: ognuno con la cura d’immagine firmata dalla Berenice Academy. Ogni abito raccontava una storia: cuciture come cicatrici trasformate in forza, tessuti intrecciati come trame di vita ritrovata. Quando il fascio di luce dell’occhio di bue ha illuminato i capi, non ha messo in risalto difetti, ma la “qualità raggiunta”: un ricamo sorprendente, un accostamento audace, un orlo curato con precisione. Erano abiti con un’anima, specchi di resilienza. Il pubblico si è alzato in piedi. L’applauso non era per il glamour, ma per la dignità dei creatori. Un applauso commosso e liberatorio, capace di abbracciare ognuno dei protagonisti. “Non avrei mai pensato di poter salire su una passerella”, ha confidato una delle partecipanti, con la voce rotta dall’emozione. Quella notte a Casavatore non è stata solo una sfilata, ma una lezione di vita: la fragilità psichica non come marchio, bensì come punto di partenza. L’arte e la moda hanno dimostrato che il talento non conosce barriere e che la creatività può diventare cura. Un evento che lascia dietro di sé una scia luminosa, la promessa di nuove possibilità, il segno che la bellezza – quando nasce dall’anima – è sempre riscatto.