Sabato 27 settembre, la Reggia di Caserta accoglierà il pubblico per la tanto attesa inaugurazione della Seconda Anticamera dell’Appartamento della Regina, un evento che segna la conclusione di importanti lavori di restauro. Questi lavori hanno comportato la rimozione di un solaio che, costruito negli anni ’50, riduceva l’altezza della sala per creare un piano sovrastante.
Questo intervento fa parte di un progetto più ampio di messa in sicurezza e consolidamento di spazi precedentemente destinati alla Scuola Nazionale dell’Amministrazione e all’Aeronautica militare, ora restituiti al Museo secondo il Piano Commissariale del 2014. La rimozione del solaio è stata necessaria dopo un piccolo cedimento del controsoffitto, che ha avviato una serie di indagini approfondite e ha reso possibile la consegna anticipata del piano superiore da parte dell’Aeronautica.
La sala, con i suoi 336 metri quadrati, era originariamente progettata da Luigi Vanvitelli. La sua struttura, sostenuta da travi in cemento di notevole peso, era stata suddivisa in ambienti più piccoli per scopi amministrativi. La Reggia ha scelto di mantenere visibile il soffitto in cemento armato in altre aree, come la Gran Galleria, per riflettere le trasformazioni subite nel corso del Novecento.
L’intervento nella Seconda Anticamera ha permesso di ripristinare l’altezza originaria, rispettando l’eredità storica e culturale del complesso vanvitelliano. Dopo un attento piano di indagine, che ha incluso verifiche strutturali non distruttive, si è proceduto con la demolizione del solaio, rivelando finalmente il soffitto originale, celato per decenni.
Il costo totale delle indagini e dei lavori ammonta a circa 740.000 euro, un investimento significativo per la salvaguardia del patrimonio culturale. del Museo, che potranno ammirare la sala nella sua rinnovata bellezza.
L’ATI Vincenzo Modugno srl e il Consorzio Cantiere Italia sono stati i responsabili dell’esecuzione dei lavori. Questo restauro non solo celebra la storia della Reggia di Caserta, ma rappresenta anche un passo importante verso il futuro della conservazione del patrimonio culturale italiano.