La recente iniziativa del Comune di Maddaloni per l’ottenimento della Denominazione Comunale di Origine (De.Co.) su prodotti tipici come il casatiello dolce e i carciofi arrostiti alla brace rappresenta solo l’ultima tappa di un percorso virtuoso, che guarda al futuro partendo dal valore delle proprie radici. Non si tratta di folklore, ma di identità, economia, opportunità e visione.
Accanto a questa azione, che valorizza la tradizione gastronomica, si collocano molte altre iniziative promosse o sostenute dall’Amministrazione: progetti culturali, eventi, processi di recupero del patrimonio materiale e immateriale. Tra questi, spicca la recente donazione al Comune del Castello di Maddaloni, un atto di straordinaria importanza simbolica e concreta, che restituisce alla comunità un bene storico di inestimabile valore e che può aprire la strada a nuove prospettive di fruizione pubblica, estendibili anche alle aree adiacenti oggi ancora private, come il parco e le torri.
A questo fermento culturale si aggiunge la straordinaria esperienza della Biennale d’Arte tenutasi quest’anno a Maddaloni, che ha portato nella città un rinnovato slancio creativo. Un evento che ha unito bellezza, racconto e partecipazione, e che non può e non deve restare un fatto isolato, ma diventare modello e motore per il futuro. Iniziative di questo livello sono stimolo e terreno fertile per giovani, artisti, artigiani, per chi lavora con le mani e con le idee, per chi racconta il territorio con linguaggi nuovi e antichi allo stesso tempo.
Tutto ciò si inserisce in una città che, negli ultimi anni, ha conosciuto profondi cambiamenti urbanistici e sociali, crescendo anche sotto il profilo economico e nella proposta di spazi pubblici e culturali. Maddaloni è oggi sempre più luogo dove il tempo libero non è consumo passivo, ma occasione di espressione individuale e collettiva, dove si avverte forte il bisogno di rappresentarsi, di raccontarsi, di immaginare e costruire insieme.
In questo scenario così dinamico e promettente, viene spontaneo domandarsi: non è forse giunto il momento di dotarsi di uno strumento stabile, riconosciuto, condiviso e partecipato, capace di raccogliere, valorizzare e coordinare tutte queste energie? Un luogo in cui far confluire competenze, volontà, progetti, eventi e persone, sotto una regia che sia insieme istituzionale e comunitaria? Un punto di riferimento per chi vuole contribuire, con passione e impegno, al futuro culturale e identitario della città?
Una domanda aperta, che interpella le istituzioni e la cittadinanza e che, proprio perché nasce da ciò che già esiste e cresce, merita ora una risposta condivisa e lungimirante.
