Questa è una storia di errori e di mancata valorizzazione del mondo femminile, ma nasce raccontando una data, il 18 aprile 2025 a Marcianise. Una giornata particolare il 18 aprile, che inizia con un intento positivo ed un nobile scopo, ma finisce per restare vittima di sé stessa e generare una meschina figura alla politica, locale e provinciale con il coinvolgimento, seppur di responsabilità indiretta, del Ministro Giuli, rappresentante di quella cultura italica in parte già ridicolizzata dal suo predecessore. Il fatto sembra semplice quanto inesplicabile, in una struttura cosi complessa governata da rigide regole e protocolli, pare che in barba a leggi e norme, l’amministrazione comunale di Marcianise, il complesso Asi e la provincia casertana, abbiano tralasciato di srotolare per bene il metro, prima di concedere il permesso per l’istallazione di una targa dedicata a Roberto Olivetti, capofila di quello sviluppo industriale dell’area marcianisana. Cosa è accaduto, per la sontuosa svelatura della targa al compianto Olivetti, pare che sia stata apposta “addò coglio coglio” una targa sbagliando la mira e atterrando su un terreno non pubblico, ma di proprietà della Pufin S.P.A. che ha prontamente presentato le proprie rimostranze, al prefetto di Caserta e alla Soprintendenza per l’Archeologia, belle arti e paesaggio di Caserta. Come conclusione di questa giornata particolare “nottetempo” la targa è stata spostata con conseguente figuraccia passata in giudicato dal comune di Marcianise e sembrava finita qui la querelle. Se non fosse, che un deputato del Movimento cinque stelle di Casapulla, onorevole Agostino Santillo abbia presentato un’interrogazione al Ministro della Cultura, trasferendo di fatto un pasticciaccio locale nelle aule del Parlamento italiano. A proposito di pasticciacci stradali, Marcianise risulta essere da tempo al centro di polemiche per la mancata approvazione di un regolamento di toponomastica per una riorganizzazione generale del territorio, seppur chiesto più volte da cittadini e associazioni. In particolare Risvegli Culturali tramite il suo fondatore Donato Musone si occupa da più di un decennio di apportare il suo contributo a quanto pare di fatto inascoltato. Celebre una sua dichiarazione “quel pasticciaccio della toponomastica di Marcianise”, che la dice lunga sulla sua denuncia e sulle sue intenzioni di contribuire a porre un argine alla deriva toponomastica della città. Ovviamente questo giornale è disponibile ad ascoltare le versioni dell’amministrazione comunale e del signor Musone in qualsiasi momento. Anche se il bandolo è difficile da districare il punto a noi più caro è ancora un altro. Analizzando i nomi presenti sulle targhe stradali cittadine di Marcianise possiamo notare la deficitaria presenza di nomi femminili, vero è, che il fenomeno non è solo locale, ovvero la penuria di cittadine degne di essere ricordate su una targa stradale è cosa assai comune in Italia, ma Marcianise ha fatto peggio di molte altre realtà. Secondo l’Associazione di Toponomastica femminile solo 11 donne a Marcianise hanno rilievo sulle lapidi marmoree delle strade e di queste cinque sono dedicate a delle Madonne, quattro a Sante, una ad una letterata, nella fattispecie Matilde Serao e una ad una non definita santa Gambardella, che negli stradari online risulta invece come Salvatore. Sono ovviamente aspetti, che meriterebbero un maggiore approfondimento, ma tornando al mondo femminile questi numeri se declinati in percentuale rispetto al totale delle strade del territorio cittadino risultano esse appena il due percento, secondo il sito della Toponomastica femminile, mentre salirebbero al tre percento secondo i dati del 2012 rilevati da Donato Musone, ovviamente non è il caso di perderci dietro i dettagli, resta di fatto una presenza del mondo femminile troppo esigua nei ricordi della popolazione marcianisana. Sarebbe davvero interessante al di la delle panchine rosse e dei proclami dare un segno tangibile della presenza e della validità del mondo femminile nello sviluppo della società. Vale più di mille manifestazioni leggere ogni giorno il nome di una combattente, di una politica di una dottoressa, etc. di Marcianise, e spiegare alle proprie figlie che oltre all’amore della loro famiglia, possono contare sull’amore e la valorizzazione di una famiglia allargata quale la società in cui vivranno se daranno alla loro terra un contributo, sociale, senza ovviamente, mai sentirsi dire fatti da parte, che sei una donna.