di GIOVANNA PAOLINO
Il Dott. Mauro Felicori non e’ piu’ il Direttore della Reggia di Caserta. Il suo mandato si e’ concluso il 31 ottobre 2018: il Direttore ha chiuso dietro di se’ la porta della vanvitelliana dimora ed e’ ritornato nella natia Bologna, dalla sua famiglia, per iniziare una nuova fase della sua vita.
“In ragione della legge sulla quiescenza obbligatoria per limiti di età dei dipendenti pubblici, il mio contratto con lo Stato come direttore della Reggia di Caserta cesserà con il prossimo ottobre, in anticipo di un anno rispetto alla scadenza indicata. Peccato”. Questo l’annuncio del Direttore sulla sua pagina fb che , in tal modo, ha ufficializzato la cessazione dell’incarico ricevuto dal Ministro Franceschini nel 2016.
A questo punto, si tratta di stabilire chi sara’ il suo successore. Secondo indiscrezioni , potrebbe essere il Dott. Francesco Canestrini, gia’ Funzionario Architetto presso presso la Soprintendenza BAPSAE per le province di Caserta e Benevento – MINISTERO DEI
BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO e attualmente Dirigente – Soprintendenza belle arti e paesaggio della
Basilicata, a sedere sul trono della Reggia di Caserta , con la benedizione del Movimento 5Stelle e, in particolar modo, dell’Onorevole Antonio Del Monaco. Ma tant’e’ !!!
Un triennio spettacolare per la Reggia di Caserta , quello dell’era Felicori : il passaggio dai 497.197 del 2015 ai 683.070 del 2016 fino agli 838.654 del 2017 lo attesta. Di questo il direttore nominato dal ministro Franceschini si fa vanto. Ne ha rivendicato orgogliosamente la positività. Una crescita dell’afflusso turistico che ha riguardato anche le domeniche gratuite. In quelle occasioni, soprattutto in estate e primavera, il boom è stato da record. Visitatori ovunque.
Un triennio, tuttavia, che , al di la’ delle luci, ha visto anche molti momenti di oscurita’ abbattersi su un uomo delle Istituzioni, e del Pd, incaricato della resurrezione di un monumento , ma, alla fine, nonostante i successi, lasciato solo dallo Stato.
Mauro Felicori ha fatto quello per cui era stato nominato : aumentare i visitatori alla Reggia di Caserta, Ente Museo autonomo. Il numero dei biglietti venduti avrebbe significato maggiori entrate per il sito e, dunque, l’inizio di una nuova fase di autonomia finanziaria ed economica dello stesso.
Con Mauro Felicori , la Reggia ha visto un netto incremento dei visitatori e, di conseguenza, l’inizio degli appalti per la sua riqualificazione. Il Direttore ha saputo fare ” marketing ” a 360 gradi : dalle mostre di quadri agli eventi musicali, attraverso manifestazioni enogastronomiche, fieristiche , botaniche fino a trasformare la prestigiosa Reggia in un centro commerciale con avallo di Trenitalia. Nella Reggia di Caserta di Mauro Felicori si e’ festeggiato persino un matrimonio.
Il tutto puo’ essere giustificato e compreso solo se si entra nella sottile logica amministrativa dei funzionari di Stato : l’obbedienza all’incarico ricevuto ha un valore primario. In questo caso, la logica di mercato doveva prevalere su tutto il resto.
Bisogna ricordare, pero’, che nell’era Felicori ha avuto termine il grave fenomeno degli alloggi della Reggia occupati dalle famiglie di ex dipendenti cosi’ come ha avuto fine l’altrettanto grave fenomeno dei venditori ambulanti che occupavano abusivamente il Cannocchiale trasformando il Palazzo in una vera e propria gasba.
In questo contesto, altresi, il Direttore si e’trovato spesso in una situazione di contrasto con i sindacati , che prima lo hanno accusato di costringere il personale ad un orario di lavoro oltre quello contrattualmente previsto e poi, ad ottobre 2017, hanno denunciato danni agli appartamenti storici. Danni smentiti da Felicori anche se l’aumento dei visitatori ha dimostrato come la Reggia, alla stessa stregua di altri luoghi della cultura storica , soffre la quantità di persone. Se non altro perché la vigilanza non può essere in grado di assicurane l’integrità.
Per non parlare della spinosa questione dell’Archivio di Stato tela di Penelope senza alcuna conclusione che offende oltremodo la storia del nostro territorio.
Altro problema insoluto della gestione Felicori e’ stato quello relativo alla vendita di gadget e di libri contenenti la storia del Palazzo e di Caserta. Sembra che Mauro Felicori abbia preteso che la vendita di tali prodotti fosse affidata ad un solo concessionario ubicato all’interno del Palazzo : in questo senso, e’ stata chiusa ogni possibilita’ di dialogo con i venditori di gadget e di volumi storici sul territorio che , per molti anni, avevano esercitato la loro attivita’ all’esterno della Reggia in Piazza Carlo III vendendo proprio i cosiddetti souvenir. Un’ attivita’ non autorizzata nonostante che un’associazione casertana avesse presentato un progetto che mirava a legalizzare il lavoro di queste persone attraverso la costituzione di una cooperativa finalizzata a svolgere proprio in Piazza Carlo III un mix di promozione, accoglienza e e di valorizzazione dei manufatti e dei prodotti enogastronomici casertani a favore dei numerosi turisti.
Il progetto della cooperativa, nato sul presupposto che la Reggia avrebbe dovuto rappresentare un indotto per l’economia della citta’, non solo all’ interno, ma anche all’esterno delle sue mura, era stato accolto con interesse dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Carlo Marino ma , a quanto pare, il Direttore Felicori aveva puntato il pollice in basso . Pertanto, niente di fatto .
Come noto, la guerra fra Forze dell’Ordine e venditori abusivi di gadget e libri e’ durata fino ad oggi nell’ incredulita’ dei milioni dei turisti che si recano a visitare il sito vanvitelliano.
Nel triennio Felicori, la citta’ di Caserta e la sua provincia sono state le grandi escluse dal progetto di marketing focalizzato sulla Reggia : se, in un primo momento, il Direttore aveva collaborato con l’Ept guidato da Lucia Ranucci per un progetto di raccordo del sito vanvitelliano con l’intero territorio casertano, successivamente, si assiste ad una inversione di tendenza . Lucia Ranucci viene ripristinata nei suoi ruoli di funzionaria regionale e la Reggia intraprende la strada del fruttuoso viaggio solitario senza alcun apporto e senza alcun rapporto con l’intero territorio casertano.
Alle cronache nazionali , che parlano di un successo mondiale per la gestione del Direttore Bolognese, si alterna il malcontento locale di una citta’ che vede ergersi un muro di divisione con il monumento che la rappresenta.
Mauro Felicori oggi e’ un pensionato a cui lo Stato ha riservato lo stesso trattamento che riserva a tutti coloro che , nel bene o nel male, svolgono l’incarico ricevuto, ovvero l’ingratitudine.
Sembra che il nuovo Ministro del Mibact, ora non piu’ Pd, ma Leghista- Pentastellato, Alberto Bonisoli abbia liquidato in 8 minuti il Direttore uscente giunto a Roma per presentare un consuntivo del lavoro svolto nei tre anni : pare, inoltre, che Mauro Felicori fosse intenzionato ad affiancare per un periodo di sei mesi, , considerata la vasta esperienza sul campo, il nuovo Direttore al fine di stabilire una continuita’ fra il suo lavoro e quello del suo successore.
Ma questa volta e’ stata Roma a dire ” niente di fatto”.
Forse sarebbe stato meglio, nonostante la logica del mercato, che nel suo triennio di gestione Felicori avesse aperto le porte alla citta’ e non soltanto ad esclusive lobby di intellettuali locali, piu’ che altro intenzionati ad accendere su di loro i riflettori e , sicuramente, pronti ad omaggiare , nel consueto modo servente, il nuovo Direttore. Forse, se cosi’ fosse stato, il conferimento di quella cittadinanza onoraria , proposta dal Sindaco Carlo Marino, e negata dal Consiglio Comunale , avrebbe avuto il significato di un eterno abbraccio fra il funzionario statale e la citta’ tifatina.
Purtroppo, cosi’ non e’ stato a dimostrazione che la storia , e la politica, non sempre si fanno solo con i numeri ma anche col cuore.
Quello che resta di questa vicenda e’ la solitudine di un uomo che , in nome dello Stato, ha svolto in modo esemplare il proprio dovere , ma che lo Stato e la gente hanno gia’ dimenticato in nome della spietata logica di mercato che egli ha mirabilmente rappresentato.