di Redazione
SANTA MARIA C.V. – Grande successo per la presentazione del progetto “Ricominciare dalla Cultura”, svoltasi ieri nella la Sala Conferenze della Scuola di Formazione Forense di Santa Maria Capua Vetere.
Il progetto mira allo sviluppo della cultura in modo creativo e originale, quale fattore di crescita territoriale. Cultura come conoscenza del nostro territorio. Esso interessa la resilienza e lo sviluppo territoriale, attraverso laboratori di musica e arte e grandi coinvolgimenti.
Ricominciare dalla cultura: resilienza e sviluppo territoriale è un’idea che nasce da un progetto di più ampio respiro “Seminare Speranza” promosso dalla parrocchia dell’Immacolata Concezione di Santa Maria Capua Vetere in partenariato con la cooperativa Sociale L’Isola di Arturo Onlus, diverse istituzioni scolatiche di primo e secondo grado e il Dipartimento di Scienze Politiche Jean Monnet, valutato positivamente dalla Fondazione con il Sud, ma non finanziato.
Le attività sono state comunque avviate dal 2015 attraverso molteplici iniziative artistico-culturali e di studio e ricerca che hanno visto coinvolti gli studenti del corso di laurea in scienze politiche e scienze del turismo che hanno presentato i risultati di una ricerca-proposta di promozione del quartiere Immacolata (ex C1 Nord) della città di Santa Maria Capua Vetere.
Il progetto Ricominciare dalla cultura: resilienza e sviluppo territoriale propone una educazione/formazione/promozione alla tutela e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale al fine di contribuire al miglioramento culturale e sociale della vita di ciascun individuo nonché allo sviluppo turistico del territorio.
Il progetto sarà realizzato attraverso differenti azioni:
- attivazione di un “Osservatorio delle opportunità territoriali”. L’attività sarà organizzata dal Dipartimento di Scienze politiche e vede coinvolti gli studenti dei corsi di laurea
- Organizzazione di n. 3 manifestazioni-convegni. Il primo evento sarà la presentazione del progetto e delle attività che saranno organizzate; il secondo sarà un convegno di approfondimento della storia e della cultura del territorio; il terzo sarà una manifestazione culturale artistico e sociale che vedrà coinvolti tutti i partecipanti al progetto con particolare riferimento alle giovani generazioni. Saranno previste due visite/passeggiate culturali.
- Attivazione di laboratori creativo-artistico-artigianali. Le attività saranno organizzate dalla Cooperativa sociale l’Isola di Arturo onlus presso i locali della parrocchia dell’Immacolata concezione di Santa Maria Capua Vetere.
In tale attività la Parrocchia dell’Immacolata Concezione curerà e promuoverà iniziative di uscite e mostre-concorso fotografici sul tema della bellezza. Infine l’Associazione Fortepiano curerà un piano didattico volto a consentire ai giovani l’apprendimento degli strumenti musicali più antichi, oggi ingiustamente relegati nell’etichetta di popolari, come tammorra, castagnette e putipù, e ad avvicinare i giovani al loro più stretto significato identitario della nostra cultura.
“Un popolo senza passato è un popolo senza futuro” questa concetto espresso in maniera semplice, lineare da Louis Sepulveda racchiude un mondo di idee, di grandi e profondi principi dal quale, in qualche modo, si è partiti per affrontare questo percorso di crescita culturale. Infatti il laboratorio di musica e balli popolari ha come obiettivo la scoperta di un aspetto della propria identità culturale, attraverso una attività che sia connaturata e nelle espressioni linguistiche e nelle espressioni coreutiche.
Il laboratorio prevede prima alcune fasi teoriche riguardanti gli strumenti musicali popolari: la tammorra, le castagnette, il tricchebballacchè, in uno con la conoscenza e la sperimentazione di danze popolari tipiche della nostra area territoriale e della nostra identità culturale.
L’ associazione musicale FortePiano, diretta da Anna Paola Zenari, si è posta come anello di congiunzione intergenerazionale, infatti offre l’opportunità sia ai più giovani di scoprire e sperimentarsi sia a chi appartiene a una generazione meno recente la possibilità di trasmettere “saperi volatili”, non meno importanti della tradizioni scritte , ma decisamente più rare ed in pericolo. Nella fattispecie si ripercorreranno le modalità espressive dei percorsi di musiche e balli popolari devozionali, attraverso la ripetizione dei riti mariani con intersezioni di altre forme di musicalità religiose.