SAN NICOLA LA STRADA – Posta recapitata dopo trenta giorni. Utenze non pagate con addebito degli interessi. Raccomandate e atti se ti va bene lasciano solo l’avviso senza neanche bussare il citofono. Lettere importanti anche con carte di credito consegnate a persone sbagliate. Dopo la prima ondata di proteste è intervenuta la trasmissione delle Iene “Pino Abete”. Il risultato è che se prima riuscivi ad entrare all’ufficio recapiti tra una montagna in giacenza per cercare la propria ora si sono barricati dentro e non fanno entrare più nessuno. Pare che l’ufficio recapiti di San Nicola dipenda da quello di Maddaloni ma nessuno risponde più a telefono.
I cittadini sono esasperati ed hanno inviato una protesta che noi pubblichiamo, con l’auspicio che serva a qualcosa. Come possono tutelarsi i cittadini contro questa drammatica situazione tenendo conto che l’Ufficio Postale 1 di San Nicola la Strada, sito in Via Torino, non è nuovo alle proteste dei cittadini sannicolesi. La prima mossa consigliata dai nostri esperti per inoltrare un reclamo alle poste è illustrata proprio dalla “Carta della Qualità” delle Poste, un documento nato per rendere più trasparenti e migliorare i rapporti con la clientela.
Oltre che definire gli standard di servizi e prodotti, la carta illustra infatti le procedure per rivalersi in caso di disservizi. Per segnalare eventuali “disservizi” postali, è necessario inviate a Poste Italiane una lettera di reclamo, utilizzando un modello disponibile presso tutti gli uffici postali. Potreste anche compilare un modello online, spedire una mail a o chiamare il Call Center delle Poste (numero 803160), ma per maggiore sicurezza vi consigliamo di spedire la lettera da un ufficio postale tramite raccomandata A/R.
Una volta riempiti i campi riservati ai vostri dati anagrafici, dovrete indicare nei riquadri E ed F il motivo del vostro reclamo, come ad esempio l’orario di apertura non rispettato, l’eccessiva attesa, il comportamento apparentemente scorretto del personale, l’interruzione del collegamento telematico, il computer che ha fatto le bizze ecc, avendo cura di indicare l’ufficio postale in cui si è verificato il disservizio. Entro 40 giorni lavorativi dalla presentazione del reclamo, le Poste dovrebbero darvi una risposta. Se non arriva, o se non la riterrete soddisfacente, avrete altri 30 giorni per passare alla fase due, attivando gratuitamente una “procedura di conciliazione”.
A questo punto vi troverete di fronte a un bivio. Non potrete attivare la procedura di conciliazione se avrete già avviato una procedura giudiziaria, se, invece, sceglierete la strada della procedura di conciliazione, potrete in ogni momento presentare ricorso all’autorità giudiziaria, ma questo vi farà perdere il diritto alla conciliazione. Con la conciliazione, verrà nominata una commissione ad hoc, composta da un uomo di Poste Italiane e un rappresentante delle associazione dei consumatori, che valuterà il vostro caso. Anche per chiedere la conciliazione basta compilare e spedire un modello disponibile in tutti gli uffici postali, o scaricabile via internet da questo link. La commissione di conciliazione dovrà chiudere la procedura entro 120 giorni: se vi darà ragione, potrete ottenere un risarcimento fino a un massimo di 500€.
