Spartathlon 2025 – Il mito rivive a Sparta

Italia protagonista con Francesco Perini: secondo assoluto e miglior risultato azzurro di sempre. Tra applausi, lacrime e pioggia, l’edizione numero 43 consegna nuove leggende alla storia.

La piazza di Sparta, illuminata da fiaccole e attraversata dal boato del pubblico, ha visto ancora una volta il rito più atteso: l’atleta che si inchina e bacia il piede di bronzo di re Leonida. È il sigillo che trasforma una corsa impossibile in leggenda. La Spartathlon 2025, 43ª edizione, ha rinnovato il mito di Filippide con i suoi 246 chilometri di fatica, passione e dolore.

-Brunner e Mórocza, sovrani della corsa- Il trionfo assoluto è andato al ceco Radek Brunner, veterano dell’ultramaratona, che ha dominato con 21h24’35”. Non è solo un tempo, è una firma impressa sulla roccia della storia della Spartathlon. Tra le donne, la regina è stata l’ungherese Andrea Mórocza. Con 25h09’06” ha scritto la sua impresa, applaudita da un pubblico che, come ogni anno, accompagna ogni finisher con il calore che solo la Grecia sa regalare.

 

-Il capolavoro azzurro di Perini- Se il vincitore ha un nome straniero, il cuore dell’edizione 2025 batte tricolore. Il veneziano Francesco Perini, classe 1986, ha corso con intelligenza, evitando strappi inutili e gestendo le forze nella notte sul Monte Partenio, quando il vento e la pioggia hanno tagliato il respiro ai concorrenti. Il suo secondo posto assoluto in 22h05’27” è molto più di un piazzamento: è il miglior risultato italiano di sempre alla Spartathlon.
Al traguardo, con il volto scavato ma un sorriso luminoso, ha trovato ad attenderlo un’ovazione che ha commosso persino i volontari greci, custodi della gara più dura del mondo.

-Corradini, prima italiana –Tra le donne azzurre, la migliore è stata Eleonora Rachele Corradini (Grottini Team Recanati), 34 anni, marchigiana dal passo costante e dal cuore di ferro. La sua gara si è chiusa in 29h54’, 7ª tra le donne e 39ª assoluta. Una prestazione di grande valore che la consacra tra le protagoniste internazionali delle ultra.

-Storie campane: Santillo, Magliano e Landi- La Spartathlon non è fatta solo di podi, ma di storie. Vincenzo Santillo, casertano, ha completato la distanza in 32h48’00”. 98° assoluto, 6° tra gli italiani, ha dimostrato che la determinazione vale più della fatica. Franco Magliano, atleta cilentano dell’Asd Cilento Run, ha fermato il cronometro a 34h13’51”, piazzandosi 140°. Una prova di resilienza che ha emozionato gli amici giunti dalla sua terra per sostenerlo. E poi c’è il dolore del ritiro di Antonello Volpe (Castellabate Runner), fermato da un’infiammazione al ginocchio. La sua corsa verso le mitiche Sette Sorelle – le ultramaratone più dure al mondo – si interrompe qui. Una sfida che, fino a oggi, solo dell’italiano Simone Leo è riuscito a completare, nel 2020.

Il percorso che non perdona- La Spartathlon non è una corsa: è un viaggio nell’essenza umana. Dall’Acropoli al piede del re, i corridori affrontano di tutto: i tornanti bui del Partenio, i lunghi rettilinei illuminati solo dalle stelle, i campi fangosi resi insidiosi dalla pioggia. Ogni checkpoint è un confine tra vita e sogno, ogni passo è una sfida al proprio limite. E quando finalmente appare la statua di Leonida, la folla si alza in piedi, batte le mani, piange e sorride: perché la Spartathlon non si corre contro gli altri, ma contro sé stessi.

Podio 2025

Uomini

  1. Radek Brunner (CZE) – 21:24:35
  2. Francesco Perini (ITA) – 22:05:27
  3. Yoshihiko Ishikawa (JPN) – 23:54:23

Donne

  1. Andrea Mórocza (HUN) – 25:09:06
  2. Despoina Simantrakou (GRE) – 25:37:44
  3. Natasa Robnik (SLO) – 26:09:38

 

Gli italiani finisher

  • – Francesco Perini – 22:05:27
  • 11° – Roberto Zanon – 25:45:45
  • 40° – Eleonora Rachele Corradini – 29:55:15
  • 47° – Nicola Placucci – 30:39:06
  • 61° – Giacomo Alessi – 31:11:54
  • 98° – Vincenzo Santillo – 32:48:00
  • 125° – Michele Scoglio – 33:44:38
  • 140° – Franco Magliano – 34:13:51
  • 143° – Cristiano Rollo – 34:17:12
  • 152° – Vincenzo Ciabattoni – 34:33:06
  • 153° – Gianluca D’Amario – 34:33:17
  • 160° – Mirela Hilaj – 34:40:13
  • 187° – Girolamo Capezzera – 35:00:57
  • 190° – Massimo Marazzi – 35:08:07
  • 223° – Stefano Assogna – 35:32:18
  • 226° – Elena Cantone – 35:33:43
  • 236° – Guendalina Daniela Taietti – 35:42:5