Teatro Ateneo è nato nel 2005 come scuola di danza inizialmente in una palestra, successivamente l’associazione ha scelto una struttura a Casoria congeniale alla danza e allo stesso tempo idonea alle rappresentazioni teatrali. L’attuale palco consente infatti di gestire un cartellone relativo agli spettacoli in prosa e due relativi alla danza: “Libere contaminazioni”, il cui direttore artistico è Luigi Di Carlo, e Sudditanza a cura di Maria Avolio. “Sudditanza” consente a giovani promettenti di far, per sei mesi, esperienza con coreografi di successo. Per quanto concerne gli spettacoli in prosa, il Direttore artistico è Rosario Sannino, che molti ricorderanno nelle vesti della Signora Sannino ai tempi in un programma comico su Telecapri. Il gestore della struttura Antonio Avolio, intervistato prima della rappresentazione teatrale, ha dichiarato:
“Fare teatro in certe zone del nostro territorio significa posizionarsi al centro di una linea di confine tra Kabul e Bagdad, in quanto la nostra missione è riscattare attraverso il teatro il nostro territorio, pur non ricevendo fondi”
Presso il Teatro Ateneo Rosario Sannino ha riproposto uno degli spettacoli più famosi di Raffaele Viviani: L’ultimo scugnizzo, che pone all’attenzione del pubblico il tema della miseria e dell’emarginazione e che è diventato famoso anche grazie anche alla famosa Rumba degli Scugnizzi, che l’autore ha inserito a metà del testo (eseguita davvero bene da Sannino e dagli attori sul palco- vedi video). Originariamente Raffaele interpretava il ruolo di ‘Ntonio Esposito, mentre la sorella Luisella era ‘Nnarella. ‘Ntonio (l’ultimo scugnizzo) prova a superare la sua condizione di vita precaria, per offrire una prospettiva migliore al figlio che sta per nascere, ma, un po’ come accade per i protagonisti del ciclo dei vinti di Verga, il suo tentativo è destinato al fallimento. Sannino e gli attori in scena sono riusciti nel difficile tentativo di far ridere, sorridere e riflettere. Sannino, in particolare, ha tenuto bene la scena, al punto che il suo ‘Ntonio è risultato credibile, commovente e a tratti coinvolgente. Nel complesso si è trattato di uno spettacolo ben fatto (con qualche rivisitazione e improvvisazione rispetto al testo originario), che ha coinvolto il numeroso pubblico, che si è appassionato alla vicenda rappresentata e si è di volta in volta identificato con i personaggi in scena, ma soprattutto con gli scugnizzi che ,a differenza di chi dalla vita aveva avuto tutto, “erano come schizzi di fango che dovevano attaccarsi a tutto per sopravvivere”
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