Trump: “fine delle ostilità a Gaza entro una settimana; gli iraniani mi vogliono incontrare”

Il Presidente USA da giorni è un fiume in piena con dichiarazioni che spaziano dalla fine imminente delle ostilità nella Striscia di Gaza alle richieste dei vertici iraniani che vorrebbero incontrarlo per definire l’accordo sul nucleare.

WASHINGTON – Donald Trump non smette di stupire con le sue dichiarazioni: pochi giorni fa ha rivendicato la fine della guerra dei dodici giorni tra Israele e Iran. Ieri, ha  annunciato anche l’imminente cessazione degli scontri sanguinosi e delle violenze orribili a danno del popolo palestinese. E non ha fatto mancare l’annuncio che gli iraniani vorrebbero incontrarlo per trattare sul nucleare.

Speranza di pace per Gaza

Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza potrebbe essere raggiunto come ha comunicato Trump entro la prossima settimana. Definendo l’intesa come molto vicina, ha dichiarato che la diplomazia americana è al lavoro per porre fine alle ostilità che da mesi devastano la Striscia.

«Stiamo lavorando duramente e siamo molto vicini a un’intesa», ha affermato dallo Studio Ovale, senza però fornire dettagli sui termini dell’accordo. Sono top secret anche i nomi dei soggetti che vi stanno contribuendo.

Questa iniziativa si colloca nel più ampio scenario di riassestamento geopolitico seguito alla recente conclusione del conflitto di dodici giorni tra Israele e Iran. Ricordiamo che è cessato ufficialmente nei giorni scorsi, e che finora non si sono registrate riprese delle ostilità.

L’Iran e il fronte nucleare

A rendere ancor più significativo il momento è l’annuncio, fatto sempre da Trump, di un’apertura del regime iraniano a un confronto diretto. «L’Iran mi vuole incontrare, e lo faremo presto», ha detto il presidente americano, lasciando presagire un possibile riavvio del dialogo sulla questione nucleare.

Un dialogo che, stando a fonti riservate vicine all’amministrazione, potrebbe poggiare su basi del tutto nuove. Secondo quanto trapelato, sarebbe già sul tavolo una proposta americana che prevede ingenti compensazioni economiche in favore di Teheran. Questo in cambio della rinuncia all’arricchimento dell’uranio oltre i limiti previsti dal defunto accordo del 2015. Le cifre in discussione non sono state rese pubbliche, ma l’offerta viene descritta da alcuni analisti come senza precedenti per valore e condizioni.

Se dunque da parte iraniana parrebbero giungere segnali di disponibilità, da Israele, almeno ufficialmente, prevale ancora la cautela. Tuttavia, alcune fonti vicine al governo avrebbero definito interessante l’evoluzione diplomatica in corso, pur ribadendo l’esigenza di garanzie assolute per la sicurezza nazionale e per il disarmo delle milizie operanti nella Striscia.

Il quadro è fluido e quindi in costante evoluzione.

La nuova politica USA

Ma, qual è il messaggio politico che, neppure troppo tra le righe, si legge dai continui assalti comunicativi di Donald Trump? Gli Stati Uniti stanno  probabilmente tentando di rientrare da protagonisti nello scenario medio-orientale, dopo il periodo attendista di Biden. E proprio Trump sembra determinato a giocarsi in prima persona questa carta strategica.

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