Ieri 12 Settembre presso il bene sottratto alla camorra Casa S. Tonziello in Via Santa Lucia II Traversa a Capodrise si è svolto una interessantissima presentazione di un libro che e’ “la testimonianza lucida e appassionata di un uomo che ha attraversato uno dei periodi più bui della storia recente italiana”, come scrive la casa editrice Rubbettino che lo pubblica. Parliamo di “Io, Casalese che non sono altro” di Renato Franco Natale.
In questo libro dal titolo che esprime tanto orgoglio e tanta autodeterminazione, l’autore testimonia la sua vita e quella di una intera comunità, quella di Casal di Principe, che ha attraversato e sfidato uno dei periodi più drammatici della storia degli ultimi decenni di questo Paese.
L’autore, medico e sindaco per diverse legislature, racconta con grande passione un percorso di Resistenza a una delle organizzazioni criminali e mafiose più spietate e più radicate d’Italia.
Non mancano momenti di forte angoscia, di sconforto, di paura anche, ma per riaffermare i valori della legalità e della democrazia, per contribuire a stimolare le coscienze civili degli abitanti di Casal di Principe, era un prezzo che sapeva di dover pagare.
Renato Franco Natale oggi è un punto di riferimento per tantissime comunità e questo suo lavoro rappresenta un modello di speranza, una fonte di Resistenza per tutti coloro che hanno deciso di non arrendersi alla prepotenza delle mafie e ai soprusi praticati con la forza dell’arroganza, che ha visto spesso protagoniste in negativo anche le istituzioni e la politica.
Dopo i saluti Domenico M. Giuliano di Casa Tonziello, l’avv. Jole Giuliano ha dialogato con l’autore. Il commento a margine degli organizzatori: “Un grazie particolare a Jole Giuliano, per aver dialogato con grande disinvoltura e con precisione dei fatti accaduti con l’autore, riuscendo a far emergere ogni spunto di questo lungo tratto di storia, e che fa accrescere una consapevolezza diffusa di come è possibile stravolgere i piani da un punto di vista culturale di una delle più feroci e aggressive organizzazioni criminali italiane dal dopoguerra a oggi. Ce ne siamo tornati a casa con un bagaglio di conoscenza notevole e con la consapevolezza che ognuno di noi deve fare la sua parte da buon cittadino”.