Da qualche giorno la Reggia di Caserta è in continuo fermento per l’andirivieni di persone e mezzi del più vario genere. Infatti, ancora una volta è stata scelta come luogo deputato per eccellenza per le riprese di Caterina la Grande, opera ispirata all’imperatrice Caterina di Russia, vissuta nel XVIII secolo.
Per la precisione si tratta di una serie diretta da Philip Martin e Nigel Williams e ad impersonare l’imperatrice è il premio Oscar Helen Mirren. Quella che si sta girando alla Reggia è la seconda parte della serie, la cui prima parte, prodotta da Sky e Hbo, sarà in programma dal prossimo 1° novembre con inizio alle ore 21.15 su Sky Atlantic.
La troupe cinematografica girerà le scene della seconda serie per una decina di giorni. Le ambientazioni riguardano sia gli appartamenti reali che i giardini del parco. Ovviamente si cerca in tutti i modi di tenere lontano i curiosi e gli appassionati di cinema, che, in occasioni di riprese cinematografiche, aumentano a dismisura, a volte mettendo in seria difficoltà gli addetti ai lavori.
La Reggia di Caserta quasi ogni anno viene scelta come ambiente cinematografico. Si iniziò nel lontano 1942 con I tre aquilotti con Mario Mattioli, regista, ed Alberto Sordi, attore. Si continuò negli anni a venire con tantissime altre opere tra cui giova ricordare nel 1955 La donna più bella del mondo con Gina Lollobrigida, con Ferdinando I re di Napoli con Peppino De Filippo nel 1959, e poi Le caldi notti di Lady Hamilton nel 1968 con Michelle Mercier, Waterloo con Rod Steiger, l’indimenticato e super-boicottato per squallidi motivi del politicamente corretto dalle sale cinematografiche Li chiamarono… briganti! del regista napoletano Pasquale Squitieri, la prima e seconda parte di Star Wars di George Lucas, Mission Impossible con Tom Cruise, Angeli e demoni con Tom Hanks e tanti tanti altri ancora.
Girare un film alla Reggia di Caserta dovrebbe significare una ricaduta positiva per i mesi e gli anni a venire, in modo da aumentare l’offerta culturale ed intercettare turisti ed appassionati sia dei beni culturali che del cinema. Forse basterebbe anche allestire alcune stanze della reggia borbonica con tutti gli arredi e le riprese di cui si compone ogni film per richiamare nuovi turisti. Di sicuro si potrebbe offrire al visitatore anche qualche altra occasione, sempre nell’ottica di riuscire ad individuare, ciascuna istituzione per la sua parte, un proprio percorso di sviluppo socio-culturale da integrarsi in quello complessivo per l’intero territorio comunale e provinciale.