L’iniziativa si è tenuta a Caserta a Palazzo Paternò. Qui, anche grazie ad una sala gremita, l’intento di creare interesse e quindi di fronteggiare il tentativo di una parte politica di tornare agli anni bui precedenti alla legge 180 ,rappresenta un obiettivo raggiunto. Gli interventi, tutti di alto profilo che si sono succeduti, hanno così espresso idee e contenuti di esponenti politici, professionisti del settore sanitario e rappresentanti della società civile.
A margine l’elenco dei relatori.
Unanime è stato l’indirizzo nel riaffermare l’importanza di preservare la piena operatività della Legge 180, ancora oggi il massimo riferimento legislativo che regola le sfide quotidiane della salute mentale nel nostro Paese.
Grande attenzione, dunque, sulla pericolosità delle pressioni politiche, circostanza più volta ribadita dai relatori, portate avanti in contesti istituzionali che, anche per limiti culturali, porterebbero all’azzeramento dei successi della legge 180. Giova ricordare che proprio grazie ad essa furono chiusi i manicomi, strutture di coercizione e negazione delle libertà individuali.
La centralità della Legge Basaglia
La Legge 180, nota come “Legge Basaglia”, ha rappresentato una svolta epocale nella psichiatria italiana. Grazie ad essa furono chiusi i manicomi promuovendo in questo modo un approccio più umano e integrato alla cura delle persone con disturbi mentali. Franco Basaglia, psichiatra veneziano fu il principale artefice di questa riforma, ispirando un cambiamento radicale nel trattamento dei pazienti psichiatrici e nella percezione sociale della malattia mentale.
Le sfide attuali della salute mentale
È emersa la viva preoccupazione per una possibile regressione rispetto ai progressi ottenuti con la Legge Basaglia. Alcuni interventi hanno sottolineato come, in determinati contesti, si stia assistendo a una tendenza a riproporre modelli di internamento e segregazione per le persone con disturbi mentali. Ciò, in contrasto con i principi di inclusione e rispetto della dignità umana sanciti proprio dalla legge 180.
Il ruolo dei servizi territoriali
La necessità di potenziare i servizi di salute mentale sul territorio rappresenta un punto cruciale. La carenza di risorse e personale nei Dipartimenti di Salute Mentale rende difficile garantire un’assistenza adeguata e tempestiva ai pazienti, rischiando di vanificare gli sforzi compiuti negli ultimi decenni per promuovere l’inclusione sociale e la deistituzionalizzazione.
L’impegno del Partito Democratico
Il Partito Democratico si è impegnato a promuovere iniziative per rafforzare i servizi di salute mentale per opporsi ai tentativi di ritorno a pratiche coercitive o istituzionalizzanti. L’obiettivo è quello di garantire che i diritti conquistati con la Legge Basaglia siano preservati così che le persone con disturbi mentali possano ancora ricevere cure adeguate. Il rispetto della loro dignità e dei loro diritti è di massima priorità.
L’impegno collettivo per la difesa della legge Basaglia
Gli interventi hanno rappresentato un momento di riflessione e di confronto sulle sfide attuali e future della salute mentale in Italia. È così emersa la necessità di un impegno collettivo per difendere i principi della Legge 180 così da mantenere un sistema di cura virtuoso.
Mettere al centro la persona, i suoi diritti e il suo benessere, non è negoziabile. Perché, come amava dire Franco Basaglia “la libertà è terapeutica”.
Relatori
Enrico Tresca, circolo PD di Caserta (moderatore)
Gaetano De Mattia, direttore DSM ASL Caserta (intervento)
Rachele Aurora Marzaioli, circolo PD Caserta (intervento)
Sandro Sirolli, Direttivo Nazionale Unasam (intervento)
Ciro Tarantino, prof. sociologia diritto Università S. Orsola Benincasa (intervento)
Simmaco Perillo, presidente cooperativa Aldilà dei Sogni (intervento)
Sandra Zampa, senatrice capogruppo PD in Commissione Affari Sociali e Sanità del Senato (intervento)
Susanna Camusso, senatrice della Repubblica (intervento e conclusioni)