In via Roma, nei pressi della scuola dei Salesiani, si consuma quotidianamente una scena che rappresenta una ferita aperta nel tessuto urbano della città. Autovetture parcheggiate in doppia fila, veicoli in sosta sopra le strisce pedonali, motocicli lasciati sui marciapiedi. È uno scenario che compromette la sicurezza e la fruibilità degli spazi pubblici, soprattutto per bambini, persone con disabilità e anziani.
Nella tarda mattinata, all’uscita delle attività scolastiche, il caos raggiunge il culmine. E non è raro osservare che una madre con passeggino è sia costretta a scendere sulla carreggiata per aggirare le auto in sosta irregolare. O che un’anziana attenda inutilmente davanti a un passaggio pedonale completamente ostruito da un veicolo con le luci di emergenza accese. Quei pochi autobus che circolano per la Città sono costretti a rallentare se non a fermarsi completamente per l’impossibilità di procedere.
E non c’è nessun controllo, nessun intervento. Eppure si tratta di una zona ad alta frequentazione, a ridosso del centro città, con scuole, esercizi commerciali e luoghi di culto.
In assenza di deterrenti e con una percezione diffusa di impunità, la trasgressione sistematica del Codice della Strada si è trasformata in consuetudine, generando un senso di frustrazione tra i cittadini rispettosi delle regole. «Succede ogni giorno, tanto qui è terra di nessuno» commenta amaramente un residente.
Il problema non è solo di ordine viario, ma culturale. L’accettazione passiva dell’irregolarità e l’assenza di sanzioni concrete minano il principio stesso di convivenza civile.
Sarebbero sufficienti interventi mirati: presenza costante della Polizia Municipale, installazione di sistemi di videosorveglianza, emissione regolare di contravvenzioni per le infrazioni accertate. Ma soprattutto servirebbe un segnale netto da parte delle istituzioni: Caserta non può più tollerare che il disordine diventi norma.