In seguito al tragico attacco terroristico al Teatro Crocus di Mosca, l’Europa torna a interrogarsi sul livello di rischio interno. Anche in Italia il tema torna d’attualità, ma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi invita alla cautela: “Il pericolo è sempre reale, in qualche modo” – ha dichiarato – “non esiste l’assenza di pericolo, anche se gli scenari italiani sono completamente diversi rispetto a quelli di altri Paesi, Russia compresa”.
Il ministro, ha poi spiegato che l’Italia ha deciso di innalzare il livello di attenzione, senza però evocare uno stato di allarme. La strategia, ha sottolineato, resta ancorata alla prevenzione, ambito in cui il Paese vanta solide competenze operative e strutture di coordinamento altamente efficaci.
“Affrontiamo questa sfida attraverso un’attività preventiva” – ha detto Piantedosi –. “Comprendiamo i fenomeni, lavoriamo per intercettarli alle origini e disinnescarli prima che possano tradursi in atti concreti” ha aggiunto.
Un modello basato, dunque, sullo scambio di informazioni tra intelligence e forze di polizia, che ha dato risultati concreti. Sono state 77 le espulsioni di cittadini sospettati di radicalizzazione nel 2023, 47 delle quali successive al 7 ottobre, mentre le espulsioni già effettuate nei primi mesi del 2024 sono state 24.
Particolare attenzione sarà dedicata al periodo pasquale, considerato sensibile per l’alta concentrazione di persone in luoghi pubblici. A tal proposito, il ministro ha dichiarato che è stata avviata una pianificazione per rafforzare la presenza delle forze dell’ordine ed ha precisato “nei luoghi dove presumibilmente, in occasione delle festività, ci sarà maggiore afflusso”.
Piantedosi ha infine rassicurato i cittadini: “Direi che possono stare tranquilli. Non c’è allarme, ma c’è la massima attenzione. Il nostro sistema ha dimostrato di essere efficace e pronto a intervenire prima che il rischio si concretizzi”.
(fonte Ministero dell’Interno)