Nel Consiglio dei ministri di fine anno, svoltosi senza la premier Giorgia Meloni, il governo ha varato un decreto ad hoc sul Superbonus. Il provvedimento occorre per garantire la massima copertura dei lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023, senza ricorrere a una proroga generalizzata.
Vertice prima del Cdm per trovare una sintesi
Nei giorni precedenti il Consiglio dei ministri, si era intensificato il pressing politico per ottenere una proroga del Superbonus al 110%. In particolare, Forza Italia aveva chiesto di registrare tutti i lavori 2023 con la massima incentivazione.
Sul fronte opposto, il ministro dell’Economia Giorgetti aveva ribadito la necessità di mantenere una linea rigorosa, temendo l’impatto “radioattivo” della misura sui conti pubblici.
La sintesi è arrivata in un vertice ante-Cdm tra i due vicepremier Tajani e Salvini, Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. Da questo confronto è scaturita la decisione di approvare un decreto separato, evitando di inserire la misura nel Milleproroghe.
Copertura mirata, niente proroga generalizzata
La norma approvata non prevede una proroga del Superbonus, ma introduce un meccanismo che consente di valutare l’effettivo stato di avanzamento dei lavori al 31 dicembre. Lo Stato coprirà la percentuale mancante per raggiungere il 110% nei casi in cui i lavori siano sostanzialmente completati, ma non integralmente contabilizzati entro la fine dell’anno.
Sul tavolo era stata discussa anche una possibile sanatoria per evitare sanzioni ai cittadini che non fossero riusciti a completare i lavori in tempo. Questa ipotesi ha trovato spazio nella versione finale del provvedimento.
Tutelati imprese e cittadini
La reazione di Forza Italia è stata immediata. In un post su X, il partito ha parlato di “accordo positivo” che tutela imprese e cittadini, “soprattutto quelli più deboli, che non dovranno restituire soldi per i lavori non conclusi e verranno sostenuti per completarli”.
Paolo Barelli, presidente dei deputati azzurri, ha aggiunto ulteriori dettagli: “Continuerà ad esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre. Il bonus edilizio al 110% resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori”.