“Contro ogni contaminazione mondana o formalismo legalistico” c’è religione

In un clima cordiale, caratteristica che dà sempre ha contraddistinto la sua personalità, Papa Francesco durante l’Angelus di ieri 2 settembre 2018, ha voluto rimarcare quale deve essere l’atteggiamento di ogni persona che si definisca autenticamente cristiana. Un atteggiamento che gli permetta di poter vivere “l’obbedienza alla Parola di Dio, contro ogni contaminazione mondana o formalismo legalistico.” Individuare una risposta esaustiva non è per niente semplice. Quasi sempre anche per noi cristiani che dovremmo vivere fino in fondo il Vangelo prevale in maniera più forte “l’errore” che era presente negli scribi e nei farisei, “quello di stravolgere la volontà di Dio”.

È uno dei peccati più gravi che l’uomo possa commettere. Nessuno può avere la pretesa di sostituirsi a Dio. Non diventiamo gli ipocriti del XXI secolo, bensì “mettiamo al centro della nostra esperienza di fede, l’amore di Dio e l’amore del prossimo”.

Con queste ultime parole, il Santo Padre ci vuole aprire la mente e il cuore, indicandoci quale deve essere la caratteristica del cristiano che voglia far trasparire la sua adesione di fede, totale e incondizionata, nel mondo nel quale vive. Egli“deve assimilare la Parola”, affinché porti frutti nella sua vita concreta. Il modo migliore è quello di far corrispondere ciò che si è nel profondo con quello che gli altri vedono di noi, in poche parole la sostanza deve essere più forte dell’apparenza. Impariamo ad avere uno stile di vita fatto di carità e amore per il nostro prossimo. Non un amore di circostanza ma un amore reale e autentico che faccio dire a chi la pensa diversamente da noi: questo realmente è un cristiano autentico.