di Marco Natale
Il 28 ottobre 1958, Angelo Roncalli all’età di 77 anni veniva eletto Pontefice della Chiesa Cattolica. Si pensava che dovesse essere un Papa di transizione, ossia colui che avrebbe consentito ai porporati un pò di tempo in più per trovare un candidato ideale per la successione al “soglio pontificio”. La storia, però, smetti ampiamente, questi “piani”. Giovanni XXIII, infatti, diede una notevole spinta in avanti all’immobilismo nel quale la Chiesa era rimasta per secoli. Grazie al “Papa buono” i vescovi di tutto il mondo si trovarono a dover celebrare, a distanza di circa 100 anni, un nuovo Concilio: il “Vaticano II”. Durante il suo pontificato, inoltre, per la prima volta nella storia, il successore di Pietro ruppe anche alcune consuetudini, come ad esempio quella di rimanere “prigioniero” all’interno delle mura “leonine”. Diversi furono le sue uscite che qualcuno osò anche definire “estemporanee” tra le quali sono da considerarsi di particolare rilievo la visita ai piccoli ammalati del Bambino Gesù e quella ai detenuti del carcere “Regina Coeli”. Tra i suoi tanti celebri discorsi quello che è rimasto impresso al mondo intero è “il discorso della luna” pronunciato la sera dell’11 ottobre 1962, ossia al termine del giorno nel quale si apriva ufficialmente il Concilio.