Clochard sotto la casa comunale: paura e degrado nel cuore di Caserta

ESCLUSIVA - Ennesima rissa tra clochard ieri sera sotto i portici del Comune di Caserta. Residenti e commercianti esasperati chiedono interventi urgenti per evitare uno scontro sociale.

Il quadro che si presenta ogni sera sotto i portici della Casa comunale di Caserta è a dir poco desolante. La presenza stabile di alcuni clochard, infatti, sta generando una situazione sempre più insostenibile per cittadini e commercianti. Le denunce degli avvocati Vincenzo G. e Michele F. portavoce ieri sera degli altri residenti dei condomini limitrofi, accendono i riflettori su un problema che rischia di degenerare in episodi di grave violenza.

Storie di tutti i giorni

Ogni giorno si ripete la stessa scena: urla, litigi e risse tra i clochard che stazionano stabilmente sotto i portici della casa comunale di Caserta. Un fenomeno, che sarebbe stato ignorato dall’ex amministrazione, che da un paio di giorni ha dovuto lasciare Palazzo Castropignano per i noti fatti di cronaca, alimentando in questo modo paura, degrado e insicurezza nel cuore della Città. Il rischio è quello che la gente del posto possa rivedere il proprio atteggiamento positivo per l’inclusione e lasciarsi andare ad episodi deplorevoli.

Nessun razzismo, solo esasperazione

I due avvocati precisano che il loro appello “non deve essere giudicato come una forma di razzismo, ma quale segnalazione di una situazione critica, che persiste oramai da mesi”. Questo nuovo episodio di tensione butta benzina sul fuoco.

L’azione delle forze dell’ordine

L’intervento immediato e coordinato di polizia e carabinieri, che hanno operato con grande professionalità sul luogo in questione, ha fatto si che la calma ritornasse intorno alle 22:50 dopo momenti di forte concitazione.

In pericolo anche decoro, sicurezza, igiene e sanità

Non si tratta, però, soltanto di un problema d’ordine pubblico. È in gioco anche il decoro urbano oltre la sicurezza, come pure non vanno sottovalutate questioni d’igiene e di sanità. Su quest’ultimo aspetto, si omettono volutamente i particolari per non urtare la sensibilità di chi legge. Queste evidenze, pur nel rispetto della condizione disagiata di queste persone, restano un problema non di poco conto, fino ad oggi non affrontato con serietà e dunque irrisolto.

I diritti negati dei cittadini

I cittadini hanno diritto a vivere e lavorare in un contesto sicuro e dignitoso. La loro posizione di totale insoddisfazione, pur improntata alla tolleranza e all’inclusione, va compresa e condivisa. La necessità di richiedere interventi continui da parte delle forze dell’ordine confermano una situazione grave e non più sostenibile che allontana dalla normalità a cui hanno diritto gli abitanti dei condomini di Piazza Ruggiero, maggiormente colpiti dalle grida dei senzatetto amplificate dai portici che fanno da cassa di risonanza.

I diritti negati delle attività commerciali

Le attività commerciali sono fortemente penalizzate. I commercianti, a margine dell’episodio, raccontano tramite gli Avvocati G. e F. il loro stato di esasperazione parlando di “una situazione insostenibile che rischia di degenerare” e che allontana i clienti dalle loro attività. Sono, infatti, sempre più spesso spettatori “di avventori spaventati se non terrorizzati”. Gli ospiti del B&B di zona e del locale di somministrazione che assistono continuamente ad urla e litigi ogni sera, sono fortemente preoccupati e spesso spaventati. E ciò contribuisce al calo degli introiti di queste attività già fortemente penalizzate per la crisi sistemica della città di Caserta.

Le raccomandazioni delle forze dell’ordine

Polizia e carabinieri hanno consigliato di presentare un esposto denuncia alle persone che fiduciose si sono avvicinate a loro. Sembrerebbe l’unico modo per non limitare la loro azione ai casi più gravi e a fare conseguentemente prevenzione allo scopo poi di non provocare un’escalation di tensioni. Il pericolo che ad essere coinvolti siano gli stessi residenti oramai esasperati e visibilmente provati è evidente. Lo ha dimostrato la condizione d’agitazione dell’Avvocato Michele F. fortemente contrariato durante il colloquio con polizia e carabinieri.

Le altre questioni in gioco

Al di là dell’ordine pubblico, a preoccupare è anche l’aspetto simbolico della vicenda. Il degrado si consuma proprio all’interno dei portici della casa comunale, luogo che dovrebbe essere l’emblema della legalità e della tutela dei cittadini. I due professionisti non negano l’accoglienza, ma invocano “il rispetto della città e dei suoi spazi comuni”. Sottolineano “come l’attuale stato dei portici rappresentino il fallimento dell’amministrazione comunale in tema di gestione sociale e urbana”.

Cronaca di una morte annunciata

La casa comunale di Caserta rischia così di trasformarsi da simbolo della collettività a triste emblema di precarietà e abbandono. Gli intervistati hanno chiamato in causa l’ex sindaco Marino che a loro dire “avrebbe dovuto fare qualcosa in più che invocare semplicemente i principi di tolleranza”. Avrebbe dovuto dimostrare con i fatti “di trovare una soluzione che accontentasse sia i residenti che i senzatetto”.

L’inclusione va assicurata e mantenuta, quale irrinunciabile bandiera della città di Caserta. Non può, però prescindere dalla sicurezza e dal rispetto della dignità di tutti.