La causa per la quale la Partita di calcio Casertana – Juvestabia, prevista per Domenica 3 Marzo, si giocherà a porte chiuse è dovuta alle condizioni strutturali dello Stadio Pinto di Caserta, che in questi giorni è interessato dai lavori di ristrutturazione in vista delle prossime Universiadi di Napoli 2019, una kermesse sportiva, durante la quale Caserta sarà teatro di diverse competizioni e in svariate discipline.
La Commissione di Vigilanza, dicevamo, dopo l’ ultimo sopralluogo fatto Sabato 2 Marzo, non ha ritenuto agibile lo stadio in ogni sua area e nonostante la corsa contro il tempo della Casertana per cercare di tamponare le prescrizioni degli organi competenti, eseguendo tutti gli accorgimenti , lo Stadio e’ stato chiuso alla tifoseria.
La causa principale riguarderebbe l’inagibilità dell’area antistante gli spogliatoi, oltre all’avvenuto abbattimento della Curva Sud, che dunque permetterebbe l’accesso al settore Distinti solo attraverso un transito nell’area cantiere della curva.
Dunque dopo l’ultimo decisivo sopralluogo la Commissione di Vigilanza ha adottato una decisione drastica e amara, che costringerà Casertana e Juve Stabia a sfidarsi nel silenzio.
È vero, non appartiene al calcio, o a quello che dovrebbe essere, una partita disputata a porte chiuse per problemi di agibilità. Non è sport, sicuramente.
Sarà la delusione del momento, la delusione di non poter avere il supporto dei tifosi e di far assistere loro ad una partita che comunque è molto sentita da ambo le tifoserie, il derby tanto atteso, e che molto probabilmente proprio per questo motivo è stato deciso dalle autorità di non permettere l’ingresso al pubblico.
Ma è anche vero che quella che doveva essere una stagione trionfale, da Serie B vedendo gli investimenti del presidente D’Agostino, vede la Casertana con i problemi che ha, e che sono sotto gli occhi di tutti, 5^ in classifica a 22 punti di distacco dalla Juvestabia prima in classifica.
Ma in effetti con tutti i problemi che ha la nostra amata città, con i “nostri” ragazzi che scelgono di abbandonarla a malincuore, e con il cuore spezzato dei genitori, per andare a cercare lavoro fuori, al nord, o addirittura all’estero, con le attività commerciali che chiudono una dopo l’altra, con i diritti “inalienabili” che sono diventati merce negoziabile e appannaggio di pochissimi soliti eletti, leggere e cercare di capire, di dare un nesso, un senso, a quanto è successo oggi è molto difficile, almeno per noi.
Le dichiarazioni del Presidente D’Agostino
Dichiarazioni al napalm, taglienti, quelle di oggi del Presidente D’Agostino: “La Questura di Caserta non è responsabile di quanto accaduto. – queste le dichiarazioni del Presidente D’Agostino nella conferenza stampa di oggi pomeriggio trasmessa in live Facebook sulla pagina Facebook del club rossoblu, sicuramente indirizzate al Sindaco di Caserta Carlo Marino– È soltanto colpa del Comune. Ho provato a chiamare più volte il Sindaco ma non mi ha risposto. – continua D’Agostino – A questo punto allo stadio non mi vedrete più. Ho chiuso con la Casertana anche se andremo in serie B.
Non ci sono assolutamente margini di ripensamento. La iscriverò al campionato ma poi basta. Non farò assolutamente nulla. Chi vorrà subentrare dovrà portare i soldini altrimenti gli faccio fare la fine di come quando l’ho trovata” – conclude D’Agostino.
La risposta del Sindaco di Caserta
Altrettanto dura e aspra è la risposta del primo cittadino, Carlo Marino: “Mi auguro che il presidente non vada cercando scuse perchè il progetto della squadra non sta andando bene e non ha avuto riscontro dalle scelte fatte da lui stesso e dai suoi dirigenti. Non sa di cosa sta parlando pensi al suo ruolo e pensi a portare la Casertana in serie B e a raggiungere i risultati.
Noi stiamo lavorando su uno stadio che ha 40 anni di abbandono e adesso lo stiamo finalmente recuperando dopo tanti danni che chi ci ha preceduto ha lasciato. Detto questo ci porti i risultati, noi continuiamo a fare il nostro lavoro. Ma non può giudicare il lavoro straordinario rispetto alle sue incapacità nel governare la squadra di calcio.
Il Presidente ad ogni occasione che trova rilancia le sue richieste. Faccia il suo lavoro faccia il presidente, ci porti i risultati e noi, dalla nostra parte, continueremo a lavorare per loro facendo tutto il possibile e l’impossibile. Altre cose sono chiacchiericci e voler scaricare le responsabilità sul Comune quando le problematiche del club devono essere riferite a chi lo governa e alla classe dirigente che ha intorno.
Sono stato in contatto da stamane con il Presidente della Lega Pro proprio per trovare la soluzione migliore. Penso sia assolutamente improprio e sbagliato l’atteggiamento del presidente D’Agostino, che ritengo irresponsabile rispetto al dato di fatto della riqualificazione dello stadio Pinto e del rapporto con i tifosi.
Se il Presidente D’Agostino cerca una scusa per andarsene, se questa è la sua volontà, vada pure, ma non imputi colpe a chi sta facendo il possibile. Con me ha sbagliato persona, se vuole fare lo sport a Caserta noi siamo disponibili a farglielo fare, ma sia serio e faccia la persona che è, e cioè la persona per bene.
È una situazione surreale. Da una parte c’è una società che trova tutte le scuse possibili e immaginabili, che si lamenta sempre, anche del nulla, e crea problemi. Dall’altra c’è una amministrazione che per la prima volta dopo quarant’anni e con tutti gli sforzi possibili e immaginabili, sistema lo stadio, ed ha una programmazione per cui in tre anni rifarebbe completamente lo stadio nuovo.
Penso che stia creando le condizioni e le scuse per volersene andare e abbandonare la Casertana. Noi invece siamo pronti per fare lo sport a Caserta e se vuole continuare sia serio, noi siamo qui che lo attendiamo e gli daremo tutto il supporto che possiamo“.