CASERTA: CONVEGNO ALL’ ITC TERRA DI LAVORO SULLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

DI GIANCLAUDIO DE ZOTTIS

CASERTA – incontro all’ ITC Terra di Lavoro di via Ceccano, ribattezzato ISISS Terra di Lavoro a Caserta, sulle malattie sessualmente trasmissibili soprattutto tra adolescenti, in un progetto che ha coinvolto alunni di varie scuole tra cui l’istituto liceo scientifico Quercia di Marcianise, a far da relatori ed ‘apri pista’ la dirigente e preside dell’Isituto di Caserta Emilia Nocerino, il preside dell’Istituo Quercia Diamante Marotta, con tutto il team di docenti che hanno lavorato al progetto ossia la dott.ssa Flavia Bergamasco dirigente dell’UOSD educazione alla salute, Giovanna Capone direttore e responsabile del coordinamento materno infantile UOMI dell’ ASL  Caserta 1, Anna Stellato ostetrica, Maria Grazia Guarino referente ufficio scolastico provinciale ed infine la dott.ssa Salvini, psicologa.

Si apre con i ringraziamenti di rito della preside dell’ ITC Terra di Lavoro, presente anche il docente di religione Marco Lugni in veste di aiuto/coordinatore dell’incontro.

Secondo la preside Nocerino, “i ragazzi, in questo progetto partito tre anni fa si sono fatti da tutor con un ruolo molto attivo, nonostante mille difficoltà di carenze di personale docente anche di sostegno, a tal proposito voglio ringraziare M. Grazia Guarino punto fermo all’interno del provveditorato di Caserta, per l’impegno profuso“. Presenti anche i ragazzi protagonisti finali e non solo dell’incontro che si sono intervistati tra di loro sulle malattie sessualmente trasmissibli (MST) con assoluta naturalezza. Precisiamo altresì che gli alunni sono tutti delle classi terze del liceo Quercia. Qualche ragazza ha affermato di far sesso qualche volta senza precauzione (profilattico), pentendosi però  del proprio comportamento da immatura, i ragazzi si sono interrogati tra di loro sulla conoscenza appunto delle MST dette anche infezioni sessualmente trasmissibili (IST) e a tal proposito la maggior parte delle ragazze apparivano abbastanza preparate in materia, forse  anche più dei maschi. Il progetto è durato 30 ore totali, con un protocollo d’intesa firmato dalla scuola con l’ASL di Caserta, la quale per il tramite la dirigente, ha riscoperto la bellezza di un lavoro fatto con i giovani coinvolgendo anche una coppia gay,con la possibilità di lavorare e fare richieste inserendole  in un’apposito contenitore per i più  ‘timidi’ .

I ragazzi hanno usato il metodo PEER TO PEER, illustrando un apposito sito internet, un’educazione tra pari, un metodo studiato nel far confrontare persone della stessa età (coetanei), con un potenziamento delle loro abilità,  prevenendo comportamenti eventualmetne negativi (es. tipico bullismo), i giovani che parlano dunque lo stesso linguaggio, sconosciuto ai grandi. Sono state rimarcate alcune differenze con la scuola passata dove a differenza di oggi i più bravi siedevano dietro a tutto nell’aula, per tenere vivo l’interesse e l’attenzione della classe durante l’orario delle lezioni, in un progetto che ha visto partecipare una vera e propria comunità di giovani.

Il progetto pilota partito nonostante le scarse risorse anche finanziarie a disposizione, ha coinvolto le superiori, mentre nelle medie di solito i lavori progettuali, riguardano i casi di bullismo più frequenti tra ragazzini. La Regione Campania ha dato il via a questo progetto già sette anni fa, poi abbandonato e ripreso tre anni orsono.

Grande merito all’ostetrica Stellato che ha portato avanti la gran mole di lavoro a causa dell’assenza della psicologa in regolare congedo per maternità, i ragazzi sono stati in gamba, motivati ed entusiasti, ha affermato la psicoterapeuta,  si sono aperti molto tra di loro parlando della loro sessualità apertamente e non era facile, sfatando anche il taboo sessuale che persiste a tutt’oggi.

Durante la convention  con dei video riassuntivi sono stati illustrati i vari passaggi dei lavori, con una delegazione di ragazzi che hanno preso il posto dei relatori illustrando alcune storie in veste di attori con due dottoresse disponibili all’ascolto ed alla comprensione. Un’allieva ha raccontato la propria esperienza relativa all’infezione contratta, ossia una sifilide, subita tramite rapporti sessuali non consenzienti con il suo fidanzato ma anche con altri coetanei amici del ragazzo nonostante il suo evidente sentimento nei confronti del proprio giovane partner nelle vesti di carnefice senza scrupoli.

Un’altra storia relativa alla prima notte d’amore e di sesso tra una quindicenne ed il suo fidanzato diciassettenne che in occasione del proprio compleanno ha chiesto espressamente il regalo ‘più bello’, ossia il donarsi, l ‘abbandonarsi all’altro in maniera totale, sfociato in un rapporto intimo non protetto con contrazione dell’herpers genitale da parte di lei, dovuta a questa infezione non conosciuta dalla sua ‘metà’.

Infine la storia forse più commovente l’amore di due ragazzi gay, uno dei due sieropositivo che alla scoperta della malattia, ha fatto di tutto per farsi lasciare, trattando in maniera scorbutica e  superficiale l’altro,  troncando con un semplice messaggio SMS la relazione con l’avviso ‘è finita’, salvo poi ritrovarsi l’ex fidanzato sotto casa dopo qualche giorno di chiusura dei contatti tra di loro, con la confessione del perché della rottura e con la decisione forte di ritornare insieme per affrontare la malattia.

Molto emozionante la parte finale con occhi lucidi da parte di parecchi docenti contentissimi sia della loro formazione che come detto del lavoro dei giovani.

In basso qualche momento catturato dell’incontro

 

 

 

nella foto sopra la parte finale con la spiegazione dei protagonisti con l’llustrazione delle storie