di Alessandro Fedele
CASERTA – Ieri, già dalle prime luci della mattina fino alla sera, miglia di persone hanno partecipato alla solenne processione di Sant’Anna. Anche le istituzioni, che non potevano mancare ad un momento così importante per la comunità casertana, erano presenti, infatti c’erano i Consiglieri Comunali Antonio Ciontoli e Pasquale Antonucci, il Comandante della Polizia Municipale Luigi De Simone, l’Assessore Maddalena Corvino e il Sindaco Carlo Marino.
Il Vescovo di Caserta, Mons. Giovanni D’Alise, quest’anno – hanno fatto notare alcuni fedeli – si è soffermato di più a parlare alla gente: la prima volta in piazza Sant’Anna dopo la messa, poi sulle scale del Duomo e in fine nuovamente in piazza Sant’Anna. Nell’ultima tappa non ha esitato, questa volta in modo particolare, a rivolgersi alla cittadinanza e ai politici casertani con parole di riflessione sul tema della politica nazionale e locale.
Un commento da leggere in chiave positiva, che vuole esprimere pensieri provenienti da un animo profondamente provato e sconfortato. Il Vescovo non si è in alcun modo comportato da politico, ne lo ha mai fatto, ha riflettuto a lungo sul problema della disoccupazione, delle funzionalità dei servizi, dell’immigrazione e della violenza razziale, fenomeno che ancora oggi affligge le menti di molti.
L’invito dell’alto prelato ai suoi fedeli è quello di affidarsi di più al superiore, poiché dalla politica c’è poco da aspettarci, ha detto. Dopo queste parole iniziali, anche abbastanza pungenti, Mons. D’Alise ha continuato dicendo che bisognerebbe guardarsi l’uno con l’altro per approfondire i problemi e risolverli poco alla volta. È sicuramente sbagliato negare l’esistenza del male, siccome significherebbe farsi ancora più male, impedendo alla comunità di crescere e di risolvere, per l’appunto, anche i problemi di natura politica.
Questo Vescovo molto scoraggiato con le sue parole ha voluto aiutare la gente ad interrogarsi e a comprendere la natura del problema, dato che al momento la maggior parte della popolazione è portata ad agire di impulso difronte a situazioni critiche sia economiche che umanitarie.
Sembrerebbe la prima volta che il Vescovo di Caserta si rivolga con voce più pragmatica alla sua città, accompagnandosi con un discorso più semplice, sempre basato sui principi della fede cristiana e molto più vicino ai temi causa di malumore tra la popolazione.
Si spera che questa possa essere l’occasione che politici e amministratori, in particolar modo quelli locali, possano sfruttare per immedesimarsi con la gente, prevenendo i reali problemi che i cittadini manifestano.