CASERTA. I risultati della 19ª classifica di ItaliaOggi, Caserta scende dal 95° al 104° posto, non avevamo dubbi

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I risultati della 19ª classifica di ItaliaOggi, Caserta scende dal 95° al 104° posto, non avevamo dubbi

CASERTA – È stata pubblicata sul quotidiano nazionale “ItaliaOggi” la classifica annuale dei Comuni con la più alta “Qualità della vita”. Secondo voi come si è classificata la Provincia di Caserta sulle 110 province che sono state analizzate dal Dipartimento di Statistiche Economiche dell’Università “La Sapienza” di Roma? Vi tolgo subito dall’imbarazzo e non voglio che diate i classici numeri al lotto. Nella classifica del 2017 La Provincia di Caserta era al 95° posto. Nella classifica 2018 (la fonte della foto è di ItaliaOggi) è andata peggio, molto peggio, siamo scesi al 104° posto, un salto indietro di ben 9 province. Insomma, va sempre peggio per la nostra provincia, mentre Bolzano riguadagna la medaglia d’oro nella classifica annuale sulla Qualità della vita, curata dal dipartimento di statistiche economiche dell’Università La Sapienza di Roma per ItaliaOggi, con il supporto di Cattolica Assicurazioni. Tuttavia, la provincia di Caserta in alcune classifiche va meglio come nella classifica sul tasso di disoccupazione dove passa alla 108° posizione del 2017 alla 78° del 2018; nella classifica relativa alla dimensione associata positivamente con la qualità della vita Caserta guadagna 15 posizioni; mentre per la classifica relativa dimensione negativamente associata con la qualità della vita guadagna 19 posizioni rispetto all’anno scorso. Purtroppo, è sotto la classifica relativa all’Ambiente che Caserta precipita dalla 89° posizione del 2017 alla 104° posizione del 2018 Era già stata al primo posto nel 1999 (prima edizione dell’indagine), nel 2001 e nel 2007. In tutte le altre edizioni ha comunque mantenuto posizioni di vertice. I meriti? Ambiente, lavoro, tempo libero, scuola e finanza, solo per citare alcuni indicatori che hanno reso migliore la vita dei cittadini. Considerando la seconda e terza posizione, rispettivamente di Trento e Belluno (stabili rispetto alla precedente edizione dell’indagine), verrebbe da commentare “nulla di nuovo sotto il sole”, se non fosse per il cambiamento in coda alla classifica: è Trapani la 110ª provincia italiana. Qui la qualità della vita è insufficiente in sette dimensioni su nove (affari e lavoro; ambiente; disagio sociale e personale; servizi finanziari e scolastici; sistema salute; tempo libero, tenore di vita). Precedono Medio Campidano, in discesa, e Napoli, stabile al terzultimo posto. A questo proposito, i grandi centri procedono a doppia velocità: da un lato Roma, che a sorpresa migliora la sua posizione (21 posti in salita al 67° posto), dall’altro Torino e Milano, in lieve discesa (rispettivamente al 77° e 57° posto), e poi Napoli, appunto, che mostra una sostanziale stabilità in fondo alla classifica. Proprio nella contrapposizione fra grandi e piccoli centri urbani sta una delle principali tendenze confermate in questa edizione. Non più un Centronord avanzato contro un Mezzogiorno povero, quanto piuttosto province minori, collocate trasversalmente lungo tutta la Penisola, caratterizzate da dinamicità imprenditoriale (e non solo), a cui fanno da contraltare i grandi centri metropolitani, più statici e condizioni meno accettabili.