“Siamo stanche di contare le morti. Facciamo rumore.” Non è uno slogan, ma una dichiarazione di guerra civile e morale contro la violenza sulle donne. A Caserta, il 18 aprile alle ore 19, Piazza Duomo si trasformerà in un palcoscenico di denuncia e resistenza, dove le chiavi tintinnanti saranno il suono della rabbia e della speranza.
Non c’è più tempo per il silenzio. Ogni donna uccisa è un grido soffocato, un nome in meno, un futuro spento. È da questa consapevolezza che nasce il flashmob promosso da un ampio fronte di realtà associative, sindacali e politiche della provincia di Caserta. L’appuntamento è per venerdì 18 aprile, ore 19, in Piazza Duomo: un luogo sacro che diventa spazio profano di ribellione e consapevolezza.
Le promotrici e i promotori dell’evento non usano mezzi termini. La locandina parla chiaro: “Se domani sono io, se domani non torno, mamma distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.” Un messaggio potente, doloroso, necessario. Un grido collettivo che chiama a raccolta chiunque creda che la violenza di genere non sia un destino, ma una vergogna da cancellare.
Le chiavi, simbolo di libertà e quotidianità, saranno agitate all’unisono per rompere il silenzio che ancora troppe volte avvolge le storie di abusi, soprusi, femminicidi. Ogni chiave sarà una voce, ogni rumore una vita che non si vuole dimenticare.
Tra gli organizzatori ci sono sigle storiche come CGIL, CISL, UIL, ANPI, Spazio Donna, Rain Arcigay, Compagnia della Città, Gabbiana, Cidis, il Forum per le Pari Opportunità, il Partito Democratico, i Giovani Democratici e molte altre realtà del territorio. Un fronte unito che non vuole più contare vittime, ma riscrivere regole e coscienze.
In una provincia dove la cronaca riporta con allarmante frequenza episodi di violenza domestica, lo scopo è chiaro: dare voce alle donne, sostenere le vittime, prevenire i crimini, educare al rispetto. Ma soprattutto, mandare un messaggio politico e sociale: la violenza contro le donne è un’emergenza strutturale che va affrontata con leggi più efficaci, investimenti nei centri antiviolenza, educazione nelle scuole, formazione delle forze dell’ordine e della magistratura.
Piazza Duomo non sarà solo una cornice. Sarà il cuore pulsante di una comunità che si ribella, che si allea, che resiste. Un luogo dove ognuna e ognuno potrà dire: basta paura, basta silenzio, basta morte.
Perché ogni donna ha il diritto di tornare a casa. Sempre. Viva.