Genova, donna 25enne ha denunciato due persone: costretta a bere, poi oggetto di violenza in una tenda

La polizia del capoluogo ligure ha acquisito le immagini delle telecamere della zona per identificare i due presunti aggressori che avrebbero abusato della giovane donna.

Una donna di 25 anni ha denunciato di essere stata vittima di violenza sessuale da parte di due uomini, che l’avrebbero attirata in una tenda su una spiaggia di Genova, all’uscita di un locale notturno. A riferirlo è il quotidiano Il Secolo XIX, in un articolo ripreso oggi da TGCOM24.

Secondo quanto raccontato dalla giovane, l’episodio si sarebbe verificato nella notte tra il 28 e il 29 giugno scorsi. La donna si sarebbe recata in ospedale alcuni giorni dopo, decidendo poi di sporgere denuncia.

La vittima avrebbe riferito di essere stata costretta a bere, poi immobilizzata e abusata a turno dai due uomini. Solo quando i presunti aggressori si sarebbero addormentati, sarebbe riuscita a fuggire e a chiedere aiuto.

La polizia ha acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, al fine di ricostruire quanto accaduto e identificare i due soggetti. Al momento, non sono stati resi noti ulteriori dettagli sulle indagini in corso.

Un caso ancora da accertare

La denuncia è attualmente oggetto di approfondimenti da parte delle forze dell’ordine. Si ricorda che tutti i soggetti eventualmente coinvolti devono ritenersi non colpevoli fino a prova contraria e che la ricostruzione dei fatti riportata dalla stampa si basa sulle dichiarazioni rese dalla persona offesa.

Denunciare anche in tempi successivi alla violenza 

Presentare una denuncia per una violenza sessuale, anche dopo giorni, richiede un coraggio immenso. Non è mai troppo tardi per farlo: la legge prevede un termine di tre mesi per sporgere querela. In molti casi gravi, però, come quando il reato è commesso da più persone o la vittima è in una condizione di particolare vulnerabilità, la procedibilità è d’ufficio, quindi non è necessario presentare querela entro quel termine.

I casi in cui i termini della denuncia si sospendono

Inoltre, se la persona offesa è in stato di grave turbamento o soggetta a minacce, il termine per presentare querela può essere sospeso fino alla cessazione del pericolo. Il ritardo nella denuncia non compromette la credibilità della vittima: anzi, testimonia spesso la difficoltà emotiva e psicologica di nominare un trauma profondo.

La redazione esprime la propria vicinanza alla giovane donna che, superando la paura, ha trovato la forza di raccontare quanto vissuto e chiedere giustizia.

Nessuno dica “se l’è cercata” o chieda “perché sia andata in quella tenda” o “cosa avesse bevuto, che vestito indossasse o se avesse sorriso”.
Il diritto di trarre conclusioni che servano solo a minimizzare o giustificare una violenza non ha motivo di esistere.

Usare violenza nei confronti di una donna è un crimine, sempre. E la responsabilità è esclusivamente di chi lo commette.