Un approccio alternativo all’accessibilità
L’architetto Crocco è da decenni impegnato nella progettazione di soluzioni per migliorare l’accessibilità urbana. Secondo lui, il dibattito sul superamento delle barriere architettoniche è spesso limitato a una prospettiva troppo ristretta. “Non si tratta solo delle esigenze delle persone con disabilità,” spiega, “ma di creare percorsi facilitati, utili a chiunque, dai genitori con passeggini agli anziani con difficoltà motorie e sensorili; strutture come le pedane, ad esempio, servono una platea più ampia di cittadini, non solo chi ha difficoltà motorie permanenti”
Il confronto con Bruxelles
Per Crocco, Caserta ha fatto passi avanti considerevoli, al punto da poter reggere il confronto con la capitale belga. “La manutenzione dei marciapiedi e i percorsi facilitati permettono una mobilità adeguata,” afferma. Tuttavia, una verifica sul campo potrebbe essere utile: Bruxelles è considerata una città modello per l’accessibilità, con metropolitane dotate di ascensori, percorsi tattili e segnali acustici ai semafori. I mezzi pubblici, inoltre, garantiscono un elevato standard di accessibilità per le persone in sedia a rotelle. A differenza della capitale belga, Caserta ha visto un calo di iniziative dedicate all’inclusione. La Giornata Mondiale delle Persone Autistiche, ad esempio, non viene organizzata dal 2017. Questo solleva un interrogativo: il paragone con Bruxelles è davvero sostenibile?
Criticità ancora irrisolte
Se da un lato i progressi sono evidenti, dall’altro persistono problemi significativi. Le criticità degli scivoli sui marciapiedi, vengono giustificati con la mancanza di spazio. In molti casi, invece, la situazione è aggravata da interruzioni dei percorsi pedonali e pavimentazioni sconnesse. Questi ostacoli non colpiscono solo le persone con disabilità, ma anche gli anziani e chiunque abbia difficoltà motorie temporanee o permanenti.
Le domande che restano
L’intervista con Crocco ha permesso di fare il punto sugli interventi in corso, ma molte domande restano aperte: Caserta può davvero considerarsi un modello di accessibilità paragonabile a Bruxelles? Gli investimenti effettuati sono sufficienti o servono ulteriori interventi mirati? Le esigenze delle Persone con disabilità sono realmente ascoltate?
Il confronto rimane aperto. Caserta ha fatto progressi, ma per garantire una mobilità equa per tutti serve una strategia più incisiva. Il futuro dell’accessibilità urbana dipenderà dalla capacità della città di trasformare le buone intenzioni in soluzioni concrete.