Mestre, bimbo precipita dal quinto piano: è grave

Un bimbo di un anno e mezzo è ricoverato in gravi condizioni in ospedale dopo essere caduto dal terrazzo di casa. I soccorsi, allertati dai vicini, sono stati immediati.

Un attimo di distrazione e una dinamica ancora da chiarire hanno trasformato una serata tranquilla in un dramma. A Mestre, un bimbo di un anno e mezzo è precipitato dal terrazzo al quinto piano di un condominio. Durante la caduta ha urtato una tettoia in plastica ondulata che, pur deformandosi, ha rallentato l’impatto al suolo. Un dettaglio che potrebbe avergli salvato la vita.

Soccorsi immediati e corsa a Padova

Le urla hanno richiamato i vicini che hanno subito allertato i soccorsi. In pochi minuti il 118 era sul posto. Dopo le prime manovre di stabilizzazione, il piccolo è stato trasferito in codice rosso all’ospedale pediatrico di Padova. Le condizioni restano critiche e la prognosi non è stata sciolta. I medici mantengono la massima cautela.

La famiglia sotto shock

In casa, al momento dell’incidente, c’era solo la madre. Il padre era al lavoro. Secondo le prime ipotesi, il bambino si sarebbe infilato tra le sbarre del parapetto, sfuggendo per pochi istanti al controllo. La famiglia, di origine bengalese, vive a Mestre da circa dieci anni.

Una riflessione sulla sicurezza domestica

La cronaca di oggi apre un interrogativo più ampio: quanto sono sicuri i nostri appartamenti, soprattutto quando ospitano bambini piccoli? Parapetti troppo bassi o con spazi larghi possono diventare una trappola. Bastano pochi centimetri per consentire a un corpo minuto di scivolare oltre la protezione. Anche l’arredamento gioca un ruolo: sedie, tavolini o giochi accostati alle ringhiere si trasformano facilmente in scalette improvvisate.

Accorgimenti per finestre e portefinestre

I dispositivi che limitano l’apertura, facilmente installabili, possono ridurre i rischi senza stravolgere l’abitazione. Inoltre, nei condomini più datati, la manutenzione delle protezioni è decisiva: controllare la stabilità e la resistenza delle strutture consente di prevenire pericoli che nessun genitore vorrebbe affrontare.

Oltre la cronaca

La vicenda di Mestre non è solo una pagina nera di cronaca, ma un richiamo a tutti: la sicurezza dei più piccoli non può mai essere data per scontata. È una responsabilità familiare, certo, ma anche collettiva. Ogni comunità, ogni condominio, ogni città può fare la sua parte nel garantire ambienti più protetti.