Papa Francesco: Il dinamismo nuovo dell’amore

Un invito a pregare anche per i profughi che si trovano nei centri di detenzione in Libia

Nel corso della preghiera del Regina Coeli, in questa seconda domenica di Pasqua, Papa Francesco ci invita a riflettere sulle Apparizioni del Risorto.

Il racconto, tratto dal Vangelo di Giovanni, ci presenta che tutto avviene mentre gli apostoli sono letteralmente chiusi all’interno del Cenacolo, cioè nello stesso luogo nel quale si trovavano mentre Gesù istitutiva l’eucarestia, per paura di essere arrestati e quindi a porte chiuse.

Gesù appare, dice il Papa, portando tre doni: la pace, la gioia, la missione apostolica. I suoi discepoli per primi avevano bisogno di questa pace, perché, dopo la cattura e la condanna a morte del Maestro, erano piombati nello smarrimento e nella paura. Gesù si presenta vivo in mezzo a loro e, mostrando le sue piaghe – prosegue Papa Francesco– dona la pace come frutto della sua vittoria. Ma quella sera non era presente l’apostolo Tommaso.

Informato di questo straordinario avvenimento, egli, incredulo dinanzi alla testimonianza degli altri Apostoli, pretende di verificare di persona la verità di quanto essi affermano. Otto giorni dopo, cioè proprio come oggi, si ripete l’apparizione: Gesù viene incontro all’incredulità di Tommaso, invitandolo a toccare le sue piaghe.

Esse costituiscono la fonte della pace, perché sono il segno dell’amore immenso di Gesù che ha sconfitto le forze ostili all’uomo, il peccato, la morte. Lo invita  a toccare le piaghe. È un insegnamento per noi, come se Gesù dicesse a tutti noi: “Se tu non sei in pace, tocca le mie piaghe”.

Il secondo dono, quello della gioia, vale non solo per i discepoli ma anche per noi oggi. Anche a noi, quando magari è successo qualcosa di incredibile, di bello, viene da dire: “Non ci posso credere, questo non è vero!”. Così erano i discepoli, non potevano credere per la gioia. Questa è la gioia che ci porta Gesù. Se tu sei triste, se tu non sei in pace, guarda Gesù crocifisso, guarda Gesù risorto, guarda le sue piaghe e prendi quella gioia.

L’ultimo dono, infine, è quello della missione. La risurrezione di Gesù – conclude il Santo Padre –  è l’inizio di un dinamismo nuovo di amore, capace di trasformare il mondo con la presenza dello Spirito Santo.

In questa seconda domenica di Pasqua, siamo invitati ad accostarci con fede a Cristo, aprendo il nostro cuore alla pace, alla gioia e alla missione. Ma non dimentichiamo le piaghe di Gesù, perché da lì escono la pace, la gioia e la forza per la missione.

Dopo la benedizione, inoltre, ci invita a pregare per i profughi che si trovano nei centri di detenzione in Libia, la cui situazione, già molto grave, è resa ancora più pericolosa dal conflitto in corso. Faccio appello, dice ancora il Papa, perché specialmente le donne, i bambini e i malati possano essere al più presto evacuati attraverso corridoi umanitari.