di redazione – Gianclaudio De Zottis
Caserta -presentazione nella giornata di ieri, 16 maggio in CONFINDUSTRIA a via Roma, del libro del direttore de Il Mattino, noto quotidiano nazionale – Troppi diritti, L’Italia tradita dalla libertà – un’opera certamente complessa e impegnativa che tratta temi di attualità, con un analisi di varie epoche storiche e dello scenario politico attuale.
Apre la discussione ed il dibattito in una sala gremita, il Presidente di Confindustria, Gianluigi Traettino alla presenza del presidente del Tribunale di S. Maria C.V. Casella, con il Giudice Maggio, noto Magistrato impegnato in alcuni processi famosi tra cui Spartacus che ha prestato servizio anche presso il Tribunale penale Sammaritano. La discussione dicevamo la apre il presidente di Confindustria, così ‘noi in Confindustria, vogliamo valorizzare la cultura con incontri su vari temi, in 4 mesi siamo arrivati a quattro, per rigenerare il territorio è necessario praticare la cultura, il libro è un manifesto della II Repubblica, ricco di spunti con una formazione anomale del governo attuale, le cui mosse vengono anticipate nel volume, io personalmente sono sempre stato integralista manifestando un certo moderatismo integrale che abbia un valore, una prospettiva strategica per ridare credibilità alla dirigenza del paese è necessario ritrovare i valori della democrazia, ritrovare la felicità, si vuole tutto e subito oggi, ogni desiderio ha un diritto. L’autore del libro, Leccese giornalista da sempre, laureato in legge, ha lavorato presso varie testate anche importanti, tra cui la Gazzetta dello Sport, è stato vicedirettore del Messaggero, un curriculum di tutto rispetto, ha pubblicato il libro meno di due mesi fa. Lo scenario politico attuale vede coinvolti imprenditori guidati dalla rabbia e dalla paura’.
Prosegue il dibattito trasversale il Magistrato Maggi, che ha preso parte come detto sopra al processo Spartacus e non solo, anche quello dell’uccisione di Lello Imposimato, attuale consigliere della Corte Suprema di Cassazione il giudice, esorta i giornalisti ad andare contro corrente in quanto per lui, coloro che vanno nella direzione della ‘corrente’, poi finiscono alla deriva.
Interviene il prof. Cerchia, che definisce il libro ‘ complesso, snodo fondamentale delle vicende italiane, un processo di lungo periodo, non ci sono alternative agli imprenditori della rabbia, con l’abbandono della Banca d’Italia alla politica attuale monetaria in mano alla BCE, il libro analizza gli anni ’80 le risorse veicolate verso il nord, Maastricht, la deriva ideologica dei diritti che diventano tutt’altra cosa, una produzione illimitata di normative tra cui quelle europee ecc., l’incapacità delle istituzioni a dare risposte, la frantumazione del principio della delega, i troppi diritti che vengono visti come fonte di tradimento, il libro si legge è piacevole ma complesso, il titolo un po’ fuorviante si parla di eccesso di diritti in maniera impropria, bisogna capovolgere la storia per analizzarlo, i cambiamenti passano per gli accordi di Bretton Woods, la Guerra Fredda, la globalizzazione, le responsabilità della politica la visione ottimistica della sinistra sulla globalizzazione stessa, la qualità della nostra democrazia punto dolente’.
Il punto di vista del Magistrato Maggi ‘io mi sono formato giuridicamente in un clima storico superato, ho seguito varie battaglie in campo penale, il libro è un manifesto contro l’individualismo ed il populismo, vengono fatti esempi concernenti la scuola, il diritto alla stabilità dei posti di lavoro, la caduta culturale complessa, le credenze, le superstizioni, contrabbandate per vere, come il caso del sacerdote di Casapesenna arrestato poco tempo fa, l’assenza di informazione corretta, progettualità, mi occupo di fatti di sangue da tempo e processi in Corte d’Assise, scrivo sentenze su casi di mafia/violenze, la disabitudine alla delusione nei rapporti sfocia in reazioni violente, c’è l’assenza di mediazione’.
Prende la parola Barbano l’autore del libro che descrive la sua esperienza, la storia, da dove parte la voglia di scrivere, dopo i ringraziamenti di rito nei confronti delle autorità ed i presenti iniza così il suo monologo: ‘quando si scrive un libro bisogna essere umili, la paura che nessuno lo legga ci sta, da direttore del giornale definisco/paragono coloro che lavorano nel Mattino come quelli che fanno il pane tutti giorni, finiamo a mezzanotte però grazie ad un editore mi sono entusiasmato e sono stato convinto a pubblicare il saggio, nonostante le mie resistenze inziali, il titolo era il sottotitolo, semplicemente, il tradimento della libertà una voluta ambiguità, quando l’ho proposto a Mondadori ero un sig. nessuno nonostante il mio ruolo nel giornale. Un saggio è difficile desti interesse, dopo le prime 35/40 pag. il direttore di Mondadori ha proposto di chiamarlo troppi diritti, e mi è piaciuto come titolo, il libro racconta una realtà complessa è alla III edizione (ho scritto sei libri!) non era mio interesse andare controcorrente, chi lo fa intercetta il peggior conformismo, il volume, racconta di un moderatismo integrale, una inguaribile fiudcia nella democrazia, abbiamo azzerato la violenza simbolica della democrazia, si parla anche delle vicissitudini di Giuliano Amato, figlio di operai affermatosi in America, il quale ha ricoperto ruoli politici importanti e lui stesso dichiarò di sè, io non sono un privilegiato vorrei che i giovani mi guardassero come esempio da seguire. Oggi ci sta un’estetica della miserabilità, la sciatteria dei politci in jeans che si recano al Parlamento esibizione di una normalità che di normale non ha nulla, la politica è l’arte più nobile ed esprime il prestigio della casta.
Voglio raccontare due aneddoti – 1) partecipai ad una trasmissione TV, mia moglie mi disse non andare, di stare attento, rimanere a casa, maio non seguii il suo consiglio. Mi misero su un trespolo a mo’ di pappagallo, non faccio il nome della trasmissione, dove si parlava di un Comune con 40 dipendenti di cui 23 assenteisti, i ‘furbetti’ del cartellino, il lavoro è una conquista anche se si è fatto un abuso della L. 104, il vero titolare del diritto non è il lavoratore ma l’anziano. Un uomo lì presente, ad un tratto ha iniziato ad urlare in un dibattito senza esclusione di colpi, ed io l’ho interrotto dicendo che la sede non era la più opportuna, tutto ciò che accade oggi è figlio della tv dei talk show, degli ultimi 25 anni. Aneddoto n. 2) le FAKE NEWS, che ci sono in campagna elettorale, ad es. su Grillo che trova le notizie in rete parlando alla pancia della gente, tutto ciò che è inverosimile fa ascolto, smuove la rabbia e l’indignazione popolare, la democrazia è meno peggio di come è stata raccontata negli ultimi 25 anni, di talk sohw in tv, oltre che 10 anni di internet, una rete senza controllo. Gli intellettuali giuridici, di un diritto creatore di norme in quanto esso ha una funzione intrinsecamente normativa, gli ultimi sono sempre i giovani, fatti fuori dal sistema, la culutra della sinistra di spendere 85 € è una cultura conservatrice contro i doveri, l’ambientalismo ideologico, la cultura populista, con le forze anti sistema, mettono in seria crisi la democrazia stessa, con i diritti che realizzano una democrazia compiuta non avendone l’autorità, sfociando in pretese, ci sono anche i doveri necessari per salvare la democrazia. L’infelicità è dovuta anche all’ eccesso di diritti, il capitalismo ha bisogno di una società disordinata, ed è figlio della rivoluzione del ’68, in tutto ciò poi c’ è la tecnologia, la quale ha aumentato le possibilità, riconoscendo dei bisogni che prima non c’erano, il diritto alla genitorialità è un diritto individuale che scavalca la responsabilità coi mezzi della tecnica che non sono altro che strumenti della cultura, per Severini la tecnica appunto è figlia della cultura della sopravvivenza, la tecnica non ha confini riproduce sé stessa in maniera inifinita. Io non attacco la magisratura di cui ho profondo rispetto, anche se il dolore delle vittime di giustizia grida vendettta, è necessario un incontro, un dialogo tra Cristianesimo ed Illuminismo, per quanto riguarda i diritti negati. In sala abbiamo una presenza che sul diritto è un caposcuola, il Magistrato Maggi appunto impegnato sul tema con docenti e ricercatori ancora oggi.
Dal dibattito post presentazione moderato da Nadia Verdile, sono emerse delle criticità (come è normale che sia) in primis, i diritti negati le lungaggini procedurali che trasformano il Magistrato in uno strumento di produzione a disposizione dello Stato depauperando e stravolgendo la sua funzione di applicatore delle leggi, in barba al nostro dettato costituzionale, inoltre come detto il grido di vendetta di coloro che non hanno avuto giustizia, in un’aula partecipe con un ruolo assolutamente attivo. Il diritto attuale per Maggi costringe i giuristi a districarsi tra una giungla giurisprudenziale che vede lo studioso formarsi su vari argomenti. Un accenno giusto per non farci mancare nulla anche allo IUS SOLI, la cultura della famiglia multirazziale. Presente l’ex Sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti, il quale ha posto l’accento sul festival delle malandrinate che avvengono in campagna elettorale contro la democrazia.
L’autore non si è sottratto al tam tam delle domande, necessario per lui accettare il cambiamento, per quanto riguarda i diritti negati sono paragonabili ad una cambiale in bianco, c’è chi lavora qua vicino per 0,50 € l’ora, si doveva affiancare al Jobs act il tetto del minimo salariale per tutelare di fatto i più danneggiati dal sistema, ossia i GIOVANI, la sfida tra ultimi e penultimi è una cosa inutile fine a sè stessa, manifestazione tipica di una guerra tra poveri che non ha senso, la storia la fanno gli errori, la cultura della promessa è andata ogni oltre immaginazione, esiste in politica anche la cultura dell’inciucio.
Presente anche il I cittadino Carlo Marino, sempre attento al tema cultura, partecipe entusiasta come gran parte dei presenti tra cui anche Lello Menditto, Petteruti come detto, alla presentazione del testo che tratta dei diritti che destano sempre un certo interesse.
Galleria fotografica della presentazione in Confindustria:






