NAPOLI – A Napoli, il centro storico è stato blindato alle auto oggi per il Gay Pride di Napoli in piazza Dante a partire dalle ore 15 e fino alle 21,30. Dopo le manifestazioni e i cortei di Roma e Milano della settimana scorsa a sostegno dei diritti Lgbt+ e per l’approvazione immediata del Ddl Zan in Senato, che hanno visto scendere in strada migliaia di persone e studenti, anche Napoli si prepara a tingersi di arcobaleno. Nel capoluogo campano il Pride è giunto ormai alla 25esima edizione, dal primo evento nazionale che si tenne 1996. Anche lo slogan richiama quello di 25 anni fa, “Jesce Jesce Sole”, invece di “Jesce Sole”.
Arisa madrina del Pride. Tanti gli ospiti attesi per l’evento, organizzato tra gli altri da Antinoo Arcigay Napoli, Alfi Le Maree Napoli, Associazione Trans Napoli con il supporto di Famiglie Arcobaleno, Agedo, Pride Vesuvio Rainbow e Pochos Napoli. In piazza ci sarà anche il parlamentare Pd Alessandro Zan, relatore dell’omonimo disegno di legge.
Sulla manifestazione si è pronunciato il sindacalista napoletano Giuseppe Alviti di FNL (Federazione Nazionale dei Lavoratori) con queste dichiarazioni “Non ho pregiudiziali ideologiche ma una festa per dimostrare cosa? Soprattutto con dei personaggi vestiti in modo aberrante e da dare un cattivo esempio alle nuove generazioni. Rispetto per tutti. Ma libero sempre e ovunque di poter dire ciò che penso. Io sono contro il Gay Pride, viva La famiglia tradizionale – ha spiegato Giuseppe Alviti – leader Federazione nazionale Lavoratori- A tale riguardo, Vorrei limitarmi a leggere quanto dice il catechismo della Chiesa cattolica, il quale, dopo aver rilevato che gli atti di omosessualità sono contrari alla legge naturale.
A Napoli oggi, un numero non trascurabile di uomini e donne che presenta tendenze omosessuali, profondamente radicate hanno festeggiato in piazza . Questa inclinazione oggettivamente disordinata costituisce per la maggior parte di loro, una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone – ha concluso il noto sindacalista napoletano- sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione”