La stagione venatoria si è aperta con un grave episodio. Un cacciatore ha mirato a un cinghiale nascosto nella boscaglia, ma il colpo ha raggiunto l’amico con cui era uscito per la battuta. La vittima, un agricoltore 46enne, è stata colpita in pieno petto e non ha avuto scampo.
Soccorsi inutili e indagini in corso
L’allarme è scattato poco dopo le dieci di ieri mattina a Carrù, in provincia di Cuneo. Sul posto sono arrivati immediatamente i sanitari del 118 e i carabinieri, ma l’uomo era già deceduto. La salma è stata trasferita al cimitero, a disposizione della magistratura. I militari hanno posto sotto sequestro l’arma e avviato i rilievi per ricostruire la dinamica dell’accaduto. L’uomo, padre di due figlie, risiedeva nella vicina Rocca de’ Baldi, frazione Carleveri.
Ferito anche un 39enne nel Napoletano
Ancora ieri si è registrato un altro incidente a Vico Equense, nel Napoletano. Un uomo di 39 anni è rimasto ferito al volto da una scarica di pallini esplosi accidentalmente. Trasportato d’urgenza all’ospedale San Leonardo di Castellammare, i medici hanno giudicato le ferite guaribili in dieci giorni. Anche in questo caso i carabinieri hanno aperto un’indagine per chiarire le responsabilità.
Le dichiarazioni di Michela Brambilla
Sulle vicende è intervenuta Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. Secondo l’ex ministra, la caccia è un’attività anacronistica e crudele, che provoca la morte di milioni di animali e mette a rischio la vita di chi vi partecipa. “Ogni anno, ha ricordato, le statistiche registrano decine di incidenti, con vittime non solo tra i cacciatori, ma anche tra cittadini che frequentano campagne e boschi”.