” Il problema della promozione del turismo e della valorizzazione del territorio di Mondragone va affrontato in maniera seria e qualificata. La verità è che siamo una miniera d’oro ma mancano i minatori. Dovremmo e potremmo vivere solo di turismo ma non sappiamo monetizzarlo e nemmeno ci rendiamo conto della valenza di cio’ che abbiamo”. Questo il laconico commento di Mina Iazzetta, facente parte del direttivo dell’Associazione ” Donne che corrono coi Lupi”, circa le recenti vicende che hanno coinvolto la città di Mondragone , scelta come sede per le riprese del film di Angela D’Agostino, moglie di Renato Vallanzasca, a cui è stato dato provvisoriamente l’inequivocabile titolo ” La Casalese”. Come si ricorderà, non appena il nostro sito aveva denunciato i legami, giudiziariamente accertati , tra Antonella D’Agostino ,il clan di Augusto La Torre e un noto commercialista di Mondragone, esponente del Ncd e legato all’amministrazione comunale, il Sindaco di Mondragone aveva bloccato immediatamente le riprese del film affermando che l’amministrazione comunale non aveva dato in tal senso, nè era intenzionata a farlo, alcuna autorizzazione. La troupe si era trasferita, dunque, a girare il film nel vicino comune di Falciano del Massico. A sua difesa , Antonella D’Agostino aveva detto che l’ iniziativa era finalizzata a promuovere le bellezze naturali e artistiche di Mondragone. ” Ho letto con amarezza i commenti entusiasti quando sul web sono apparse le prime foto delle riprese del film di Antonella D’Agostino .Tutti parlano della nostra terra e oggi va di moda lo slogan ” promozione del territorio”- dice Mina Iazzetta- ma in fondo nessuno conosce veramente la bellezza di Mondragone lasciata da troppo tempo nell’oblio della dimenticanza da parte delle istituzioni”. Un esempio, fra tutti, la Venere di Sinuessa. ” Questo- spiega Mina Iazzetta- è un problema tutto italiano. Come la Gioconda di Leonardo si trova al Louvre di Parigi, anche la nostra Venere Sinuessana , invece di stare a Mondragone, si trova al Museo Nazionale di Napoli. Ancora adesso non capisco il perchè dal momento che a Mondragone abbiamo anche il Museo Civico”. Altro punto affrontato da Mina Iazzetta è la presenza delle Terme che , in altre parti d’Italia, ha reso rinomate molte località come Chianciano, Fiuggi, Suio,Sirmione, Montecatini, Abano. Anche in questo caso Mina Iazzetta esprime tristi considerazioni. ” Le nostre terme- dice- conosciute fin dall’antichità per il loro potere terapeutico versano in uno stato di abbandono totale. Non solo le acque non vengono sfruttate, ma anzi,essendo sversate nei campi,arrecano danni agli agricoltori della zona senza tenere conto del loro immenso potenziale geotermico”. E aggiunge: ” Il Palazzo Ducale, il Parco dell’Appia Antica, Rocca Montis Dragonis,Palazzo Tarcagnota: sono solo alcuni dei siti che costituiscono eccellenze nel campo delle bellezze artistiche di Mondragone”. Quella di Mina Iazzetta è una denuncia contro i reiterati quanto inutili proclami di valorizzazione e di promozione del territorio che negli ultimi 30 anni si sono succeduti. ” Il nostro litorale- dice- ha tutte le caratteristiche per competere con quello della riviera romagnola e non già, come è stato fatto, piantando qualche alberello,ma prevedendo un adeguato piano spiaggia ed una adeguata ridefinizione della fisionomia urbana, abbattendo i ruderi e dando finalmente al nostro lungomare le sembianze di una città di mare e favorendo gli investimenti degli imprenditori per la costruzione degli impianti di recezione. Solo con un intervento radicale in tal senso Mondragone potrebbe diventare meta di un turismo d’elite con servizi qualificati evitando così di essere presi d’assalto ogni estate da carovane di vacanzieri mordi e fuggi”. In stato di degrado anche la ” bianca sabbia” di Mondragone che fino a 20 anni fa attirava turisti da tutta Italia per il suo potere terapeutico. ” Purtroppo – spiega Mina Iazzetta- con la perdita delle dune che costituivano una barriera contro il vento, anno dopo anno assistiamo al suo progressivo e continuo assottigliamento”. ” Ci sarebbe ancora molto da elencare- aggiunge- ma basta ricordare la splendida città sommersa della Sinuessa”. E conclude: ” A me Mondragone non ha dato i natali ma questo non mi impedisce di amare ugualmente la città in cui ho scelto di vivere e di lottare per darle il giusto valore che si merita”.