Gianfranco Gallo rende omaggio a Napoli raccontando Libero Bovio

Gli anniversari sono un’occasione per omaggiare persone che ci hanno arricchito con l’arte e con la cultura, e che molte volte non sono state adeguatamente ricordate. E così accade che un grande poeta come Libero Bovio, autore di capolavori che sono parte imprescindibile del repertorio della musica classica napoletana, riprenda voce a 140 anni dalla sua nascita.
Ci pensa Gianfranco Gallo, che dal 30 novembre al 6 dicembre porta in scena al Trianon – Viviani lo spettacolo “Reginella, sono Libero”, di cui è autore, regista e interprete.
Gianfranco lo fa utilizzando il tipo di spettacolo che gli è più congeniale, quella del teatro canzone.
La locandina, con il forte richiamo a Magritte, il pittore simbolo del surrealismo, del dualismo tra sogno e realtà, ci anticipa che ci troveremo di fronte ad uno spettacolo dove giocano finzione e realtà, dove come si direbbe comunemente “le apparenze ingannano”.
Una scenografia essenziale fa da cornice ad una storia in uno spazio indefinito ma in un tempo preciso, il giorno della morte di Libero Bovio. Un tempo che è un punto di partenza per spaziare dal passato al futuro, con forti richiami al presente. Reginella–sono Libero è un’occasione per affrontare problemi attuali e conflitti perenni utilizzando il linguaggio che Gianfranco padroneggia alla perfezione e che gli scorre nelle vene: quello della cultura napoletana, della napoletanità non da cartolina, non da luoghi comuni, ma quella che ha reso Napoli grande nel mondo e che merita di essere conosciuta, studiata, rivalutata. Un’ambientazione onirica quella in cui si muove il protagonista che attraverso un dialogo con Ciccio Merolla, straordinaria scoperta come attore, in veste di giudice, ripercorre la storia delle sue canzoni. Una coppia che ricorda Dante e Virgilio in modo però del tutto originale ed attinente alla narrazione, senza mai scimmiottare o ricalcare, ma come un’eco, un richiamo che affiora nei ricordi mentre si assiste alla rappresentazione.
In scena con loro una compagnia composta da Alessia Cacace, Anna Rita Di Pace e Alessia Moio, con Luigi Esposito al piano che ha curato anche le musiche originali e gli arrangiamenti eccezion fatta per nuova versione di Reginella le cui musiche sono invece di Gianfranco Gallo, Emiliano Barrella alle percussioni, Umberto Lepore al basso e con Lisa Imperatore superlativa nella scena di Vicenzella che Gallo ha dedicato alla madre. Le raffinate scene sono di Francesca Garofalo e i costumi di Anna Giordano. Produzione e scenografie sono a cura di Imparato e figli in collaborazione con la Fondazione Trianon Viviani.

Una squadra fatta di professionalità, competenza e tanta passione, ingredienti che Gianfranco Gallo che ha dosato con il giusto equilibrio per mettere in scena questo nuovo gioiello nel repertorio teatrale napoletano.
Uno spettacolo geniale e coinvolgente che merita di avere palcoscenici oltre la Campania perché, di fatto, Gianfranco Gallo ha realizzato un emblema della storia napoletana, non solo musicale.

Foto di Ernesto Albano.