Queste le considerazioni del Comitato Cittadino ” San Nicola La Strada Città Partecipata” in relazioni all’amministrazione di San Nicola La Strada.
Già in precedenza e precisamente in occasione dell’incontro con il nostro sindaco abbiamo appurato le attuali difficoltà di spesa del nostro comune. In effetti, anche se ci fossero le disponibilità economiche, l’Amministrazione non potrebbe spenderle ora dal momento che , a causa del dissesto, la legge impone di impegnare, per ogni capitolo di spesa, solo un dodicesimo del valore stanziato nell’ultimo bilancio approvato, che è quello del 2013. E’ consequenziale che l’attuale Consiglio comunale non può formulare alcuna programmazione economicamente riferibile fino a quando il Ministero degli interni non approverà il bilancio “stabilmente riequilibrato” per l’anno 2014, or ora approvato dal Consesso cittadino nella seduta del 6 ottobre. Nel frattempo, non senza difficoltà, si sta cercando di gestire il quotidiano intervenendo sulla manutenzione del verde nei diversi parchi cittadini, sulla rimozione delle erbacce in quasi tutte le strade urbane, operando manutenzione ordinaria nel cimitero ed in prossimità delle scuole, espletando al meglio la gara per la mensa scolastica, ecc., sfruttando la manodopera comunale. Fin qui, nulla osta! La precarietà, però, non impedisce ad una buona amministrazione, di premunirsi, in attesa di tempi di spesa diversi, di una programmazione che non riguardi aspetti prettamente economici bensì il ripristino di condizioni di piena legalità amministrativa, di trasparenza e di equità nei confronti di tutta la cittadinanza. In altre parole, si tratta di ristabilire un percorso, in verità smarrito dalle precedenti amministrazioni, che ristabilisca il rispetto delle buone regole e l’affermazione piena della democrazia e della giustizia sociale. Questo tipo di programmazione, evidentemente, non richiede nessuna spesa, anzi potrebbe addirittura portare nuove entrate al Comune. In sostanza bisognerebbe ripristinare un modus vivendi anzi un modus administrandi che richieda soltanto molta buona volontà politica e soprattutto la disponibilità ad attuare una vera rivoluzione verso nuove forme comportamentali nella gestione amministrativa della città. Per fare degli esempi che possano aiutare l’amministrazione, cercheremo di indicare alcuni capitoli su cui intervenire e fare chiarezza. In primis le concessioni comunali stipulate negli anni passati con una tecnica fissa di agevolazione per amici e sostenitori di vario genere. La tecnica è stata la seguente: io Ente comune concedo a tizio l’uso gratuito di un bene di proprietà comunale in cambio di prestazioni di manutenzione o di ristrutturazione, talvolta “inventate di sana pianta”, alle quali veniva attribuito un valore assolutamente spropositato rispetto alla realtà. In questo modo sono stati assegnati a titolo gratuito, o quasi, per molti anni, appartamenti adibiti ad usi commerciali, bar ed impianti di vario genere come il teatro, l’accademia musicale ed altro ancora. Sarebbe il caso di riesaminare queste concessioni, di controllare la reale prestazione delle contropartite promesse dal gestore di turno e, eventualmente, decretarne la revoca, se ne ricorrono gli estremi. Il presupposto, comunque , è il riesame serio e costruttivo dei contratti che non escluda a priori e senza cognizione di causa la possibilità di recuperare un bene alla collettività anche con un atto estremo di rescissione contrattuale per mancanza di rispetto delle stesse clausole contenute. Un secondo capitolo è quello del pieno adempimento dei contratti per servizi a favore dell’amministrazione comunale. È nota a tutti l’inadempienza dei gestori del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti che hanno percepito e percepiscono tuttora generosi importi dal comune per coprire tutte le esigenze della città, ma hanno svolto meno della metà dei servizi stabiliti contrattualmente. Analoga anomalia si riscontra nel contratto di gestione del sistema di telecamere di sorveglianza cittadine, installate e mai messe in funzione per una contorta e non limpida formula contrattuale sottoscritta all’epoca. Ancora la gestione dei contratti di telefonia di cui è titolare il nostro comune. Non si conosce neanche il numero esatto delle utenze pagate dal comune, ma il risultato è una spropositata spesa annuale a carico dei contribuenti. Il terzo capitolo riguarda l’evasione e l’elusione fiscale. Occorre fare assoluta chiarezza sull’argomento: quali sono le aree di evasione o elusione, quanti sono i soggetti che hanno evaso e tuttora evadono/eludono; a quanto ammonta il mancato incasso; come recuperare le somme sottratte alle entrate comunali? In questo capitolo rientrano l’esazione delle somme dovute per gli oneri di concessione edilizia, i pagamenti di tariffe per i servizi comunali di fornitura idrica, raccolta rifiuti, altri tributi comunali. Un quarto capitolo potrebbe essere un reale ed efficace riordino della gestione del personale comunale in grado di riaffermare il merito come unico valore premiante per il personale motivato e veramente diligente. Sono solo alcuni punti, a nostro avviso, su cui l’attuale amministrazione dovrebbe approfondire e studiare le soluzioni idonee per redigere un programma tangibile attraverso cui restituire una normalità democratica a questa città che ha dovuto subire un umiliante dissesto non solo sul piano economico, ma soprattutto sul piano etico e politico.