“Ma se una strada è chiusa come mai una centralina continua a segnalare elevate concentrazioni di PM10? O la centralina è guasta o l’origine del particolato non è lo smog. Delle due, una”. Questa la domanda che molti cittadini casertani si stanno ponendo in questi giorni dinanzi alle elevate concentrazioni di PM10 rilevate in Corso Giannone nonostante il dispositivo di chiusura della strada da parte dell’Amministrazione Comunale. A dare una spiegazione al problema è l’Ing. Giuseppe Florino , attento alle problematiche della città di Caserta e sempre in prima linea per la tutela e la salvaguardia del nostro territorio. ” A Caserta- spiega Giuseppe Florino- vi sono strade in cui il livello di Pm10 è elevato, come Corso Giannone, Via Gasparri e Via Roma”. ” Le concentrazioni del PM10- dice – hanno 3 cause che contribuiscono per circa 1/3 ognuna al raggiungimento del livello massimo consentito, a livello regionale, a livello urbano e a livello locale “. Nei giorni scorsi il Commissario Prefettizio Maria Grazia Nicolo’ ha affermato che le polveri sottili non sarebbero provocate da fenomeni della città di Caserta ma provengono da centri limitrofi. ” Io direi – sostiene Giuseppe Florino- , ponendomi da inesperto del settore ,che però sa leggere le analisi in altre città, che quanto affermato dal Commissario Nicolo’ non sia molto corretto, poichè è enormemente difficile rilevare la provenienza del PM10 senza adeguati studi regionali e provinciali. Per dire che il PM10 non è in prevalenza di origine urbana, bisognerebbe effettuare studi mediante anemometri, irraggiamento e tanti altri per la misurazione climatica”. Quale dunque potrebbe essere la causa dell’elevato livello del Pm10 in Corso Giannone , in Via Gasparri e in Via Roma?- ” Il problema -continua- potrebbe essere la concausa di diversi fattori dovuti ad una condizione climatica e della cosiddetta struttura a canyon, ovvero spazi poco aperti ai lati. L’effetto si verifica infatti in periodi con scarsa piovosità e con clima stabile . E’ statisticamente dimostrato che il fenomeno di aumento del limite consentito in alcune città viene raggiunto nel suo picco massimo, nei periodi autunno-inverno,in quanto questi potrebbero risultare periodi di bassa dispersività del particolato”. Dato che è molto difficile individuare la compenente regionale del particolato, quali potrebbero essere le soluzioni applicabili per garantire un livello di PM10 sempre all’interno del range consentito?
“Una soluzione- spiega l’Ing. Florino- potrebbe essere quella di pulire costantemente le strade e i marciapiedi della città con lavaggio e acqua e tenere sempre pulito il verde pubblico . Sarebbe auspicabile che gli alberi della Reggia e il sottobosco abbiano una manutenzione costante. Il tutto per diminuire il cosiddetto fenomeno del particolato sospeso e depositato che quindi non viene mai smaltito ma ricade a pioggia sulle strade”. ” Altra soluzione- continua- potrebbe essere quella di diminuire il traffico di auto, proponendo soluzioni miste con trasporto pubblico e privato e magari il car-sharing ed anche evitare di concedere troppi permessi per l’accensione di camini e stufe a pellet e incentivare il riscaldamento con metano”.
“Se anche così non diminuisce il PM10- conclude Giuseppe Florino- allora bisogna effettuare analisi su venti e clima del luogo in questione”.