Ciro Guerriero: ” Non ci sto alla ordinanza del Commissario Nicolo’ sulla Movida. Il problema degli schiamazzi non puo’ essere risolto con una limitazione della vita notturna.

“Che non siamo in un paese per giovani, per diversi motivi già si sapeva, ma a volte lo scontro generazionale e di mentalità raggiunge delle vette inaspettate”. Queste le parole di Ciro Guerriero, Presidente dell’Associazione ” Caserta Kest’è”, il quale scende in campo per dire la sua in merito alla recente ordinanza del Commissario Maria Grazia Nicolo’che ha disposto la perizia di impatto acustico per i pubblici servizi, che intendono svolgere intrattenimento musicale mediante musica dal vivo o mediante impianti di diffusione sonora,e la diffusione della musica nei locali fino alle ore 24.00. La questione riguarda il “problema della movida”, che sembra essere diventato terreno di scontro feroce tra chi si lamenta del rumore proveniente dai locali e chi, almeno una sera o due a settimana, vuole divertirsi senza dover subire un coprifuoco.
” Durante il fine settimana , spesso anche il giovedì sera,- dice Ciro Guerriero- piazze e spazi aperti della città, in particolare nelle zone dove sorgono bar e locali notturni, vengono presi d’assalto e diventano teatro della movida, termine trasposto dall’omonimo fenomeno giovanile nato in Spagna e in particolare nella movimentata Madrid della fine degli anni Settanta. Oggi sta a indicare il tipico stile di vita cittadino all’insegna del divertimento e dell’animazione notturna.Tra i ragazzi ma non solo, c’è il desiderio di aggregazione, di ritrovarsi con gli amici al termine della giornata di lavoro o di studio, specialmente nel fine settimana”. Questa l’analisi di Caserta Kest’è. “Alla mala movida contribuiscono diversi fattori di degenerazione: un rapporto sbagliato e pericoloso nei confronti dell’alcol da parte dei giovani e anche dei teenagers (persino di 12-13 anni)- regole e ordinanze comunali sugli orari di chiusura dei locali, che spesso rincorrono il problema senza arrivare a una vera soluzione – comportamenti spregiudicati da parte dei gestori di bar e di supermercati e ”discobarristopub”. Infine, l’ordinaria e purtroppo sempre più comune maleducazione. “Il Commissario- dice Ciro Guerriero- ci va giù pesante imponendo orari che secondo i conoscitori del fenomeno ‘MOVIDA’ porterà i giovani i nostri figli fuori città fuori da una città come Caserta, già martoriata da scelte amministrative sbagliate “. Al focus di Caserta Kest’è la anarchica situazione economica e amministrativa di Caserta in relazione alla movida notturna. Secondo gli associati a numerosi esercenti sarebbero state concesse le licenze senza definire la tipologia di esercizio commerciale. Altri locali, invece, sarebbero privi di canna fumaia senza alcun rispetto per le norme di sicurezza. ” Le norme imposte dal Commissario- dice Ciro Guerriero- portano i ragazzi di Caserta fuori città sottoponendoli anche al rischio di incidenti automobilistici e spostando l’economia della vita notturna in altri centri della provincia di Caserta”. ” Io non ci sto e Caserta Kest’è non ci sta a questa disposizione- conclude Ciro Guerriero- .Questo non è il solito attacco alle Istituzioni . Tuttavia chiediamo, da cittadini, che si dia una volta per sempre un indirizzo a Caserta come città viva e non come città dormitorio. È vero però che questo caso mostra un serio problema di convivenza tra generazioni e stili di vita diversi: chi va a divertirsi il sabato sera deve sicuramente farlo in maniera responsabile e nel rispetto degli altri, ma il problema degli schiamazzi non può essere risolto con una limitazione della vita notturna”.