Concorso Assistenti Museali

Le assurde materie del bando

Giovedì 11 dicembre 2025 è uscito il bando per 1500 “Assistenti per la tutela, accoglienza e vigilanza per il patrimonio e i servizi culturali”. Titolo di studio: diploma.

Cosa fa un assistente museale? Praticamente controlla che nelle sale non vengano danneggiate le opere esposte.

Deve conoscere l’inglese per poter dare indicazioni ai turisti stranieri, deve conoscere la sicurezza sui luoghi di lavoro per coordinare eventuali emergenze, deve avere leadership nelle relazioni conflittuali con i colleghi: ci sta.

La conoscenza del patrimonio artistico italiano (storia, storia dell’arte, musica, teatro, letteratura) è prevista ed è ancora ragionevole.

Ragionevole è anche la conoscenza della legge sulla privacy e la conoscenza di informatica.

I reati nella pubblica amministrazione sono contemplati, così come la responsabilità dei pubblici dipendenti.

Struttura e Organizzazione del MIC (Ministero Istruzione e Cultura) e Diritto del patrimonio culturale sono già tanta roba, ma ancora ragionevoli quanto ad affinità con la figura per cui si concorre.

Altre materie (il tutto è da studiare prevedibilmente entro 2 o 3 mesi) lasciano perplessi: Marketing e Comunicazione (materie per  il concorso come istruttore della comunicazione); Codice dei contratti Pubblici; Codice dell’Amministrazione Digitale; Elementi di Diritto dell’UE e, ciliegina finale, Elementi di Contabilità di Stato. Si tratta di materie presenti al concorso per funzionari ministeriali.

Non è troppa roba per un diplomato che, sostanzialmente, sta seduto in una sala a controllare che i visitatori non danneggino le opere presenti?

E’ la spending review che chiede cultura da funzionario al costo di una sorta di guardiano specializzato?

Sicuramente parteciperemo almeno in 100.000, per 1.500 posti.

I numeri citati dovrebbero far riflettere. In Italia non c’è lavoro e, nel solo 2020, 200.000 italiani sono scappati all’estero per trovarlo. Lo sanno a Roma?