Per questo, continuiamo a prendere con coerenza, le distanze da questi accordi scellerati che, giunti al termine di un appalto, hanno mortificato e vessato la nostra lavorazione e retribuzione in questi 24 mesi di
commessa, come i riposi svenduti sulla pelle dei lavoratori.
Quindi, ci atteniamo alla nostra diffida legale inviata alla società sopracitata in Luglio 2019, in quanto, riteniamo indispensabile e di diritto, il pieno rispetto dei punti contrattuali del CCNL della Mobilità A/F del
16/12/2016, ossia, il contratto collettivo di lavoro uguale a quello dei nostri cari e più “fortunati” colleghi FERROVIERI.
Concludiamo, ribadendo come sempre che, noi lavoratori e lavoratrici degli appalti non dobbiamo essere trattati e discriminati da lavoratori di serie B, poiché svolgiamo con dignità e professionalità le nostre
mansioni per conto delle Ferrovie dello Stato che finanzia attraverso i soldi dei contribuenti il Servizio Universale, quindi, anche il nostro particolare appalto.