L’Europa, e con essa l’Italia, non si era mai inginocchiata così apertamente agli Stati Uniti. Eppure, ieri con l’incontro che la von der Leyen ha avuto con Trump, il vecchio continente lo ha fatto nel nome di un accordo che somiglia più a una resa. La Commissione Europea ha stretto intese che mettono a rischio l’economia europea, la sovranità e l’equità nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti.
Più tasse per l’Euro, zero per gli USA
Gli Stati Uniti incrementano i dazi sulle importazioni europee dal 4,8% al 15%. Un aumento che colpirà soprattutto le aziende italiane, già in difficoltà. Il risultato sarà meno export, meno occupazione e più imprese a rischio chiusura. E mentre i nostri prodotti pagano, quelli americani entrano nel mercato europeo senza alcun dazio. È prevista nessuna reciprocità e conseguentemente nessun vantaggio.
Investimenti a senso unico
Non ci saranno solo tasse per l’Europa, ma anche gli effetti di una promessa sconsiderata che prevede di elargire agli USA 600 miliardi di dollari in investimenti diretti. Un fiume di denaro europeo verso l’economia americana, con la giustificazione di sostenere l’alleanza transatlantica, ma a quale prezzo? I capitali, in questo modo, sono attratti dagli USA, mentre l’Europa resta a guardare.
Energeticamente dipendenti
Il nuovo asse prevede anche acquisti massicci di gas naturale liquefatto statunitense. L’impegno è di 750 miliardi di dollari. Un vincolo che non diversifica le fonti energetiche, ma che lega l’Europa ancora di più a una sola potenza. L’alternativa russa, pur oramai politicamente insostenibile, viene così sostituita da una nuova dipendenza e non da una reale autonomia.
Armi e acciaio
L’accordo, come se non bastasse, vincola l’Europa anche ad una nuova spesa militare in armamenti americani. L’Europa, in questo modo, alimenta un mercato in forte espansione, rinunciando a sviluppare una propria autonomia difensiva con i dazi su acciaio e alluminio che, nel frattempo, restano al 50%.
I rapporti con la Cina e i microchip
Gli USA chiedono all’Europa di rompere i rapporti con la Cina, forzando uno schieramento netto, rischioso e costoso. La nuova tensione su microchip e semiconduttori diventa inevitabile.
Sovranità a rischio
L’accordo, nei fatti, evidenzia una totale cessione di sovranità. Gli Stati Uniti faranno la parte da leone con la certezza di ottenere benefici economici, commerciali ed energetici senza alcuna contropartita reale. L’Europa, e l’Italia con le sue aziende che hanno già calcolato perdite considerevoli, che difficilmente saranno assorbite da una crescita, tutta da divenire, pagheranno un conto salatissimo. Se questa è cooperazione, il significato della parola è stato completamente stravolto.