Gli Avvocati Vignola e Tommasone vincono in Cassazione e regalano dignità e giustizia a D.Mastroianni

La Suprema Corte di Cassazione, Sezione Sesta, ha annullato senza rinvio la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma, assolvendo perché il fatto non sussiste il dott. Domenico Mastroianni, nato a Liberi (CE) il 24.03.1949, dall’accusa di aver concorso ex art. 40 cpv nel delitto di peculato, commesso materialmente dal dott. Stefano Nannerini, commissario liquidatore della gestione fuori bilancio della città di Palermo.
Quest’ultimo aveva distratto la somma di € 24.035.458,59, per scopi personali, sottraendoli alle finalità istituzionali previste dal decreto di nomina.
Il Mastroianni, in concorso con gli altri componenti del comitato di sorveglianza della gestione fuori bilancio, avrebbe colpevolmente omesso di esercitare i doverosi poteri di controllo e di vigilanza previsti dalla legge sull’operato del commissario liquidatore, favorendo in tal modo la commissione delle indebite appropriazioni.
All’esito del giudizio di primo grado il Tribunale di Roma aveva condannato, in data 14.04.2022, il Mastroianni alla pena di anni 5 di reclusione, oltre al risarcimento dei danno in favore della costituita parte civile rappresentata dall’avvocato generale dello Stato, ed alla interdizione perpetua dai pubblici uffici.
La Corte di Appello di Roma, Sezione Terza, il giorno 04.01.2024, riformava la predetta sentenza solo in riferimento alla pena che riduceva ad anni 3 e mesi 2 di reclusione.
Oggi la Corte di Cassazione poneva fine alla lunga e dolorosa vicenda giudiziaria, restituendo l’onore e la dignità professionale e personale al dott. Mastroianni, solerte funzionario della Ragioneria Generale dello Stato che aveva peraltro trascorso diversi mesi prima in carcere e poi agli arresti domiciliari.
La difesa è stata rappresentata in tutti i gradi di giudizio dagli avv.ti Romolo Vignola e Gerardo Tommasone.